La calma è la virtù dei forti: e mentre la clessidra lascia scivolare via gli ultimi granelli di sabbia, ciò che resta da fare è «isolarsi» dall’universo festante e fingere, ma sì fingere, che la titanica impresa sia ancora tutta da compiere. L’artimetica ha smesso da un bel po’ di non essere un’opinione, perché sette punti di vantaggio sul Milan quando ce ne sono (appena) nove a disposizione, rappresentano la certificazione (semi)ufficiale della Champions: e su quel passaporto custodito assieme ai propri pensieri, ormai solo Mazzarri evita di lanciare lo sguardo ammiccante di chi sente il Boeing rullare. «Sono nel calcio da troppo tempo per lasciarmi andare: io sto già pensando al Bologna, che è la nostra bestia nera. Ci ha battuto all’andata ed in coppa Italia; ci ha negato la qualificazione in Champions nella passata stagione… Guai pensare che sia tutto scontato» .
METODO WM – La cultura dell’attesa è nel codice genetico: e, per ripartire di slancio, in maniera letale, e tracciare d’azzurro l’orizzonte di quell’Europa così chic, val la pena di restare incollati al calendario, al Bologna da affrontare dopodomani e al Siena da attendere al san Paolo, infine alla Roma da sfidare in un Olimpico ormai svuotato da qualsiasi interesse partenopeo: «Io sono contento di come questo Napoli stia rispondendo: sono contento dei titolari e di chi entra a gara in corso. Ma so benissimo che l’errore più grosso sarebbe quello di sentirsi appagati: noi non lo siamo, ci mancano tre punti e cercheremo di guadagnarli quanto prima. Poi, saprete» .
LA VERITA’ – Tutta la verità e nient’altro che la verità è in un cono d’ombra costruito ad arte, affinché nulla risultasse «snobbato» , men che meno i dettagli. Ma le strade che portano a Roma sono ormai visibili ad occhio nudo e quando il big ben ordinerà lo stop e nell’aria resteranno le note (lietissime) della Champions, allora comparirà quel contratto e sarà possibile pure scorgere il futuro di Mazzarri e il possessore d’una panchina da mille e una notte stellata. «Stiamo giocando su alti livelli, tutti mi sembrano più maturi: ora Hamsik è un leader, lo è sempre di più; e i centouno gol di Cavani rappresentano un risultato eccezionale. Ma, per esempio, anche Armero ha avuto un impatto straordinario ed ha dimostrato di essersi già integrato» .
VOGLIA DI… – Rivedi Napoli (in Champions) ed è inevitabile non riflettere sulle conseguenze di quest’amore folle, quattro anni struggenti, tra risultanti eclatanti, che danzano sospesi nell’aria, nell’attesa di un sì, nel timore di un no, nella certezza che invece domani saranno altri giorni fantastici, accomodati tra le stelle d’una Europa che non può attendere. «Io continuo a ragionare sull’immediato, che per me vuol dire il Bologna. Non ho riflettuto su altro, né farò valutazioni a eventuali richieste di altre squadre. Non penso alla Roma, penso a me stesso. E magari potrei star fermo per un po’… Con De Laurentiis parlo, eccome. L’ho fatto anche dopo la gara, presente anche Bigon: ma discutevamo delle difficoltà della partita, dei problemi incontrati in avvio, dopo il gol. Ma quando ci siamo messi a carburare… Lavoreremo anche su questi aspetti: perché perdere la fase d’avvio è pregiudizievole. Però io non posso che essere soddisfatto di quello che i ragazzi stanno dando, abbiamo fatto cose straordinarie. E a proposito di Cavani: non chiedete a me quanto ci sia di mio nelle sue performance. Queste valutazioni le devono fare gli altri» . Meno tre: Napoli è di…?
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.