E’ cambiato. In meglio, ovviamente. Ed anche in tante cose. Oggi Mazzarri riesce anche a scherzare, a sorridere, a sdrammatizzare tutto. Come a lanciare i giovani (è il caso Roberto Insigne) oppure schierare il Napoli con più moduli nella stessa gara.
Ieri sera il tecnico toscano si è piazzato al volante della Fiat Panda di colore azzurro-Napoli, con le firme dei calciatori autografate sulla carrozzeria e messa all’asta per beneficenza (dalla Fondazione “Leone” per la costruzione di alloggi per i senza tetto). «Ogni tanto bisogna partecipare a queste iniziative benefiche – ha detto al termine, dopo che ad aggiudicarsi l’asta era stato un ex dirigente del Napoli, Dino Celentano, colui che aveva maggiore confidenza con Diego Armando Maradona – C’è anche la mia firma sull’auto. E tutti bisogna essere sempre più attenti e concreti nel sociale». Volevano che fosse lui a fungere da battitore dell’asta: «Ma non ne sarei stato capace. Ma ho dato il meglio di me. Ho guidato l’auto (a bordo c’erano anche Inler e Maggio) ed ero pure senza cintura». E giù una gran risata, mentre poco più in là l’amico pasticciere Sabatino provvedeva a tagliare la torta e distribuire i suoi prelibati prodotti. Grande entusiasmo intorno a Mazzarri ed ai calciatori presenti alla serata. Morale alle stelle per il buon momento vissuto dalla squadra. E tante speranze per la decisione della Corte di Giustizia Federale che domani si pronuncerà sul ricorso per l’abolizione della penalizzazione e delle squalifiche a Cannavaro e Grava. «Fa piacere vivere un momento così bello insieme ai nostri tifosi – ha aggiunto Mazzarri a fine cerimonia – Siamo contenti, le energie positive portano sempre dei benefici e la squadra riesce a dare più di quello che ha nelle corde in questo momento. Ma il cammino è difficile, il calcio lo conosciamo, occorre essere attenti e non alzare mai la testa dal manubrio»
Ed a tale proposito si è soffermato sul momento-no della Juve: «E’ una fase in cui non sono tanto brillanti ma in un campionato così lungo può succedere a chiunque, era capitato anche a noi. La Juve è impegnata in Champions così come noi in Europa League e qualcosa si paga. E poi il nostro campionato è così livellato che basta poco per inciampare».
Gli è dispiaciuto solo essere uscito dalla Coppa Italia di cui il Napoli era la squadra detentrice del titolo dopo aver battuto proprio la Juve nella finale dell’Olimpico. Ma Mazzarri ha promesso di voler puntare al massimo nelle due competizioni rimaste: «Purtroppo siamo usciti dalla Coppa Italia e ci è dispiaciuto ma cercheremo di dare il massimo sia in campionato che in Europa League. Non scelgo nessuna delle due, vogliamo far bene in entrambe».
Ma i cronisti di Sky lo hanno incalzato sul calcio mercato. Sia l’intervistatore, Ugolini, che il suo collega dallo studio, Marchetti. E qui Mazzarri ha dimostrato di essere di così buonumore da scherzarci su: «Voi siete bravissimi, i maestri del mercato».
E quando gli hanno chiesto di Rolando del Porto o se preferisse Astori del Cagliari, Mazzarri ha fatto finta di non sentire: «L’audio qui va male, non sento niente, non sento. Ci sarà un interferenza, forse. Arrivederci, devo scappare». E giù l’ennesima risata. Da tempo non si vedeva il tecnico toscano così rilassato e sarcastico. Saranno stati gli arrivi di Armero e Calaiò? Oppure quella cena sul lungomare di Napoli dopo la vittoria con la Roma con De Laurentiis? O anche i tre successi di fila? Forse un un po’ di tutto. Di sicuro, questo è il Mazzarri che piace tanto ai tifosi: carico, motivato e con il morale alle stelle. Come Ottavio Bianchi, ventisei anni fa: musone ma anche allegro quando il Napoli girava a mille. E Dino Celentano, che per 20mila euro si è aggiudicato la Panda azzurra, confermava: «E’ vero mi sembra di rivivere quegli anni, con Bianchi in panchina e quella simpatica banda di affamati di vittorie, in campo» , l’epoca del primo scudetto.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
