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Mazzarri: «Il Napoli mi piace ma serve un vice Maggio»

Finitoil ritiro a Dimaro il tecnicofa il punto sulla prima parte della stagione

Sereno, soddisfatto. Mazzarri promuove a pieni voti il ritiro degli azzurri. «Il lavoro fisico si è svolto bene, la migliore preparazione estiva in carriera. E c’è stata grande disponibilità di tutti a recepire un meccanismo un po’ diverso, sia dai vecchi che dai nuovi, come Behrami».
Il gruppo, l’arma in più del Napoli? 
«Il calcio non è una scienza esatta ma ci sono dei parametri riscontrabili: in gran parte è lo stesso gruppo degli anni precedenti che ha dimostrato di poter testa a chiunque. La base di partenza può dare fiducia, grandi proclami non m’interessano, il calcio estivo è relativo, nelle partite vere con i punti in palio sarà un’altra musica».
Inler e Gargano, Pandev: come li ha visti? 
«Inler è partito molto più sciolto, poi ha accusato un po’ di stanchezza e l’ho visto meno preciso con il Bayern: un giocatore importante e affidabile, una garanzia. Gargano è stato uno dei più impiegati negli anni precedenti, se l’è meritato. Poi se un giocatore avesse desiderio di andare via e di cercare altri stimoli, questo non mi tocca. Pandev è uno dei più affidabili, doveva solo ritrovare gli stimoli, e deve stare bene fisicamente».
Il nuovo modulo, cosa cambia in fase offensiva e difensiva? 
«Dipende dall’interpretazione. Noi quando attacchiamo lo facciamo con quattro-cinque calciatori, il nostro intento è un calcio propositivo, abbiamo mezzale come Hamsik brave negli inserimenti e credo che si possa essere più offensivi. Per la fase difensiva le due punte verticali possono dare una mano in mediana e così Inler restare più vicino alla difesa per andare a raddoppiare così da avere più copertura».
Come ha visto Britos?
«Britos è venuto per le sue caratteristiche idonee al nostro gioco, non lo abbiamo preso dal Real Madrid ma dal Bologna, e lavorando nel modo giusto insieme all’organizzazione potrebbe darci qualcosa in più. Ha avuto solo il problema dell’infortunio. Se non succede nulla partirà titolare: è un gigante per stare al massimo occorre che sia sciolto, ci faccio affidamento in modo importante».
Chi ha chiesto: l’esterno destro o mancino? 
«Dossena è molto bravo sulla fascia, un mancino naturale, però quando viene bloccato bisogna fare cose diverse, serve qualcuno che salti l’uomo è mi è venuto l’idea di Zuniga che ha qualità e l’ho impostato a sinistra dove penso possa rendere di più. Quindi occorre un destro, un alternativa quando Maggio non è impiegabile».
De Laurentiis ha parlato di primi tre posti, lei? 
«Il presidente aveva parlato di primi cinque posti, poi sul palco si esalta anche perchè vede la squadra che rende: è giusto che dia entusiasmo e trasmetta stimoli forti, Anch’io sogno di arrivare primo con dieci punti di vantaggio, ma guardo al campo e le risposte le aspetto da lì».
Il programma di crescita: che pensa di Bariti e Fornito?
«Mi viene automatico lavorare per l’azienda. Il primo anno a Napoli c’erano 27-28 giocatori, insieme a Bigon abbiamo cercato di sfoltire la rosa, tutti stanno crescendo e i conti della società sono a posto. Quando c’è chiarezza mi trovo bene in qualsiasi situazione. Bariti va verificato in fase difensiva, Fornito è un talento, l’ho visto crescere, mi ricorda un po’ Hamsik: serio e di poche parole».
Donadel come sta?
«L’abbiamo preso perchè lo ritenevamo utile al progetto tattico e a sopportare la pressione della piazza come Napoli. Può giocare davanti alla difesa o mezzala, ha avuto un infortunio grave, sembra stia recuperando lo aspettiamo a braccia aperte, può essere un acquisto in più».
L’attaccante arriverà entro il 31 agosto? 
«Numericamente la rosa è giusta. Dato per scontato Cavani bisogna capire se Vargas e Insigne sono adatti al progetto tattico e alle aspettative della piazza, in questo caso un altro attaccante non serve. Se uno dei due non dovesse restare non sarebbe una bocciatura perchè potrebbe crescere e tornare ancora più pronto».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

 

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