Eccezziunale, veramente: il piglio d’una leader e quarantré anni di veleni vengono sversati in quell’ora che rasenta la perfezione. Eccezziunale, veramente: tre tenori che intonano un’altra ode e Palermo non è più un terreno minato, ma un volano per rilanciarsi tra le stelle ed avere un futuro «roseo». Eccezziunale, veramente: sei reti al Genoa, poi tre al Palermo e orizzonti che Mazzarri prova a limitare andando a scovare peli nell’uovo. «Qualche errore lo abbiamo commesso, in avvio. Ma in definitiva poi siamo stati bravi, abbiamo fatto qualcosa di straordinario». Straordinario: veramente.
E ora, Mazzarri?
«E ora viviamo alla giornata. Non ci poniamo limiti, né traguardi. Vogliamo solo migliorare, partita dopo partita. Pure stavolta abbiamo rischiato, fino al 2-0. Però, suvvia….».
Suvvia, è il suo Napoli….
«Sono contento, e ci mancherebbe. Ma io sono incontentabile, sono fatto così: penso che potevamo farci del male da soli, dovevamo chiuderla prima o comunque non concedere possibilità al Palermo».
Il palleggio non vi è mancato: possesso palla dominante…
«Ma dobbiamo imparare ad accelerare o rallentare quando le gare sono più equilibrate e invece lo abbiamo fatto nella mezz’ora ed a risultato acquisito. A un certo punto, sul 3-0 per noi, era inevitabile che ciò accadesse»
Non si possono aver rimpianti, ripensando a ciò che è costato la Champions?
«Senza il doppio impegno non so dove saremmo, ma è inutile stare qui a meditare sul nulla. A volte, oltre ai nostri demeriti, ci ha nuociuto la sorte, che in certi episodi non ci ha aiutato. Anzi. Ma il Napoli sta compiendo un percorso eccezionale e la conquista degli ottavi è una gioia troppo grossa».
Squadra matura, autorevole.
«Ora non vorrei che gli elogi ci distraggano. Siamo un gruppo giovane, ma abbiamo qualità e ne siamo anche consapevoli. L’abbiamo preparata benissimo, questa sfida: siamo stati intelligenti, vivi soprattutto nella ripresa. E alla distanza anche cinici al punto giusto».
Gargano, e non è una battuta, di statura imponente.
«Ma lui ce le ha queste giocate e sul gol dell’1-0 è stato veramente impressionante nel suo scatto. Siamo contentissimi, ovviamente, di quello che sta dando. E’ un premio che merita».
Eppure lei ha avuto da ridire qualcosa….
«Solo nel primo tempo, quando non accorciavamo sul portatore di palla, sul play maker avversario, e concedevamo un po’ di campo».
Cosa chiederebbe, adesso?
«Di valutarci per quello che siamo, un club proietatto nel futuro, rinato da poco, non paragonabile a certe società che vincono da sempre. Due anni fa, quando sono arrivato, eravamo in zona retrocessione. Ora invece stiamo vivendo un momento stupendo e vogliamo continuare così».
Il futuro è Vargas?
Vargas è un giovane investimento per il Napoli del domani, non bisogna metterlo sotto pressione per farlo crescere al meglio.
L’immagine della serata è l’applauso del Barbera a Cavani.
«Questa è la clip più apprezzabile. Queste cose fanno bene al calcio, sarebbe bello rivederne tante. Edinson si è fatto voler bene da questa città, che ha sottolineato la portata del rapporto con una scena da ricordare».
Ripetiamo: e ora?
«E ora pensiamo alla Coppa Italia, poi penseremo al Bologna. Ci portiamo a casa tre punti importantissimi, siamo nella scia delle prime, abbiamo cancellato un altro tabù che resisteva da troppo anni e offerto l’ennesima dimostrazione di quanto stiano lievitando i miei ragazzi».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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