Segna un gol decisivo con il destro, che non è il suo piede migliore. Goran Pandev grande protagonista, suo il 2-1 all’Udinese. Una rete non a caso salutata con la lunga esultanza sotto la curva B. Poi esce dal campo un po’ rabbuiato: non prende benissimo il cambio con Insigne e non fa nulla per mascherarlo neanche quando passa davanti a Mazzarri.
Ma l’allenatore poi spiega il perchè: «Sì, era arrabbiato, ma solo per un risentimento muscolare che aveva avvertito in campo. Era contrariato con se stesso, per quel problema che lo preoccupava. Nello spogliatoio ne abbiamo parlato e io gli ho raccomandato di stare attento quando sarà impegnato con la sua nazionale».
Pandev è del resto un combattente e vorrebbe stare sempre in campo. Una «rabbia» durata comunque un attimo, poi il macedone si va ad accomodare sui sediolini accanto alla panchina azzurra e si mette a tifare come un matto per i compagni. Si alza in piedi quando mancano pochi istanti alla fine ed esulta con grandissima partecipazione al fischio finale. Poi entra in campo ad abbracciare i compagni. Sì, perchè Pandev si è perfettamente integrato. A Napoli è rinato grazie a Mazzarri che lo ha rimesso a lucido da un punto di vista atletico e lo ha inserito alla perfezione nei suoi schemi. Il macedone ha voluto il Napoli a tutti i costi, si è decurtato lo stipendio pur di restare in azzurro. A giugno il colpo di mercato: 6.5 milioni all’Inter. Bigon lo definì un top player, stessa considerazione che ha di lui Mazzarri. Con l’Inter di Mourinho vinse tutto, un indimenticabile Triplete. Con il Napoli ha cominciato a vincere a maggio scorso, la coppa Italia allo stadio Olimpico di Roma contro la Juve.
Solo l’inizio, solo un assaggio: Pandev ha ancora tanta voglia di vincere con la maglia del Napoli e di lasciare il segno. Due gol in questa stagione, uno al Parma, partita in cui fu perfetto, si guadagnò il rigore poi trasformato da Cavani e mandò in porta Insigne per la terza rete del Napoli.
Contro l’Udinese ha adesso segnato il gol decisivo e il suo contributo è stato fondamentale. In Olanda giocò invece soltanto uno spezzone di gara, quando ormai contro il Psv era tutto compromesso. Ora partirà con la sua nazionale, la Macedonia: due partite in 4 giorni. Alla ripresa lo scontro diretto con la Juventus, partita alla quale tiene in maniera speciale: la serata di Supercoppa a Pechino non l’ha ancora digerita. Nel primo tempo mandò in gol Cavani e poi segnò un gol bellissimo, un «cucchiaio» a Buffon. Quindi l’espulsione, contestatissima e fatale per la sconfitta. Un cartellino rosso che gli è costato due giornate di squalifica: saltate Palermo e Fiorentina. Il suo campionato cominciò contro il Parma.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro