Il generale Mazzarri è un soldato innamorato: parole e musica. Guai a toccargli il Napoli e i suoi ragazzi: «Mai visto una squadra più unita». E anche Napoli e il suo popolo: «Ora tutti cantano ‘O surdato ‘nnammurato, l’inno delle nostre vittorie: l’hanno ascoltato tante volte in passato, l’hanno imparato a memoria… Ecco, torniamo a cantarlo noi». Oj vita, oj vita mia. Con la formula-4 che spera di scrivere lo spartito: terza volta di Hamsik, Pandev, Lavezzi e Cavani insieme dall’inizio, dopo un pareggio (a Novara) e una sconfitta (con la Lazio). Ma non solo: «Gli errori arbitrali ci sono costati tanti punti». Sconti a nessuno. Partendo da un presupposto: «Qui nessuno ha mai parlato di terzo posto. Non è mia abitudine fare previsioni campate in aria».
In che senso, scusi?
«Mi avete mai sentito annunciare un obiettivo? Ho mai detto che avremmo puntato al terzo posto?».
I giocatori spesso lanciano messaggi di questo tipo, sia nelle interviste sia attraverso i social network.
«Io sono un allenatore serio e, considerando che nel calcio c’è l’imponderabile, dico: non so se il Napoli può arrivare terzo, ma so che faremo di tutto per vincere sempre e provare ad arrivare più in alto possibile».
«Non si può valutare il campionato soltanto quando conviene. Bisogna farlo sempre. E ad eccezione della sconfitta con la Juve, una super Juve, abbiamo sempre imposto il nostro gioco. Un aspetto fondamentale: è per questo che sono molto soddisfatto della prestazione con la Lazio, è stata ottima al di là degli errori che abbiamo pagato a caro prezzo».
Che tipo di errori?
«Partiamo dal presupposto che quest’anno ci va tutto storto, gli episodi negativi non si contano più: Mauri, ad esempio, ha segnato un gol bellissimo che però, probabilmente, non farà mai più nella sua vita. A prescindere da questo, Pandev ha avuto la possibilità di raddoppiare e poi s’era guadagnato un rigore netto. E ancora: il gol di Hamsik era regolare, non c’era il fuorigioco di Cavani. Clamoroso».
Ce l’ha con gli arbitri, allora?
«Abbiamo perso tanti punti per colpa degli errori degli arbitri. E lo dico con obiettività: tranne a Parma, dove abbiamo avuto un errore a favore, abbiamo subito le conseguenze di molti sbagli. Ma non è solo questo, però».
E cos’altro?
«Anche noi abbiamo commesso tanti errori. Errori che ci hanno fatto perdere punti: la stessa consapevolezza di esprimere un gioco migliore degli altri, ad esempio, ci fa probabilmente accusare cali di attenzione. E anche in fase passiva, sulle palle inattive, abbiamo sbagliato spesso».
E’ soddisfatto di come sta andando la stagione?
«Certo: abbiamo ancora sette finali di campionato e tutto può accadere, e poi c’è la Coppa Italia. La nostra è una grande annata: sia per i risultati, abbinati anche a una Champions giocata ad alti livelli che, sin dall’estate, sapevo che ci avrebbe penalizzato; sia per la crescita. Questo gruppo sta crescendo sempre di più».
Con l’Atalanta dovrà rispondere con una vittoria.
La preoccupa questa partita?
«Mi auguro che sia come quella con il Chievo: servirà il sostegno della gente fino al 96’. Il pubblico dovrà aiutare i ragazzi a superare questo momento sfortunato».
Anche psicologicamente complesso?
«Probabilmente la squadra soffre la pressione di tante pretese e tanti impegni: i miei, compresi quelli che più degli altri sono in copertina, non sono abituati a lottare su tanti fronti ad alti livelli. Ci sono tanti giovani e c’è tanta inesperienza. Ma anche un enorme cuore: i ragazzi danno sempre il massimo. E continueranno a darlo».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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