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Mazzarri-Gasperini, che “derby”!

Amici mai. Almeno in campo. Poi al di fuori si possono stringere anche la mano. Ma quando Walter Mazzarri e Gianpiero Gasperini sono stati degli avversari se le sono date di santa ragione. Sportivamente parlando. Domenica pomeriggio al San Paolo si ritroveranno di fronte due tecnici che sono stati i  protagonisti delle stracittadine della Lanterna. Belle le sfide ai tempi di Sampdoria e Genoa. L’attuale trainer azzurro portava in alto la bandiera della Doria, il torinese, invece, cercava di far impazzire i tifosi del Grifone. In una stagione addirittura ci fu una conferenza stampa congiunta prima del match di Marassi.  Dopo l’esperienza in Liguria entrambi gli allenatori presero le loro strade. Sicuramente chi ha migliorato è stato Mazzarri visto che è sbarcato nella piazza partenopea dove è riuscito a conquistare degli obiettivi importanti. Gasperini, invece, dopo essere rimasto fermo un anno, venne illuso dall’Inter. Arrivato il primo luglio, infatti, a settembre Moratti lo esonerò scegliendo Ranieri. Precisamente era l’estate del 2011. Prima di accettare l’offerta dei nerazzurri era stato contattato anche da De Laurentiis. Il patron aveva pensato a lui per sostituire eventualmente il tecnico maremano dopo la lunga telenovela  che stava mettendo a  rischio la qualificazione Champions. Mazzarri, infatti, a torneo ancora in corso continuava a dire di non aver deciso dove andare una volta concluso il campionato. Un rebus che indispettì non poco il patron che negli uffici della Filmauro convocò Gasperini per fargli firmare un contratto. Quando sembrava tutto fatto ci fu un ripensamento e De Laurentiis si accordò nuovamente con  il sor Walter. Il torinese fu sedotto e abbandonato ma non disse mai niente. Anche perché poi andò addirittura all’Inter.  Così come Mazzarri, anche Gasperini è un cultore della difesa a tre. Proprio per questo motivo era entrato nelle grazie del produttore cinematografico. Mentre, però, l’azzurro non ha mai voluto stravolgere il suo credo se non a  partita in corso, l’attuale trainer del Palermo fu costretto da Moratti a passare a quattro visto che nelle prime partite si subivano troppi  gol. La verità è che ci volevano anche gli uomini per farlo ma l’Inter non glieli comprò mai.  Per la sfida di domenica non ci dovrebbe essere storia sulla carta ma Mazzarri ci va cauto. Sa che non avrà di fronte Zeman ma un allenatore che lo conosce molto bene e quindi penserà prima di tutto a non far giocare il Napoli. Magari bloccando le fasce ed evitando di lasciare troppi spazi così come ha fatto il boemo con la sua Roma. Mettendosi, poi, a specchio cercherà di tenere lontano Cavani dalla propria area di rigore. Mazzarri, però, vuole confermare tutto quello che di buono è stato fatto nella prima partita del 2013 ed è per questo che durante gli allenamenti sta spiegando ai suoi cosa dovranno fare al cospetto dei rosanero. Se la sfida si dovesse mettere subito per il verso giusto si dovrà avere la forza di  saper gestire il risultato visto che nelle gare precedenti alla Roma si è sofferto non poco nel portare a casa i tre punti. Sarebbe importante, poi, fare il bis consecutivo al San Paolo poiché dopo si andrà due volte in trasferta. Prima a Firenze e poi a Parma.  Anche Gasperini, però, hai i suoi buoni motivi per uscire indenne da Fuorigrotta. Il Palermo si trova in una posizione di classifica preoccupante e un altro ko renderebbe la situazione ancora più difficile. Aspettava gennaio per poter avere da subito dei rinforzi capaci di dare più qualità ad un gruppo che proprio non riesce ad avere continuità. Il primo elemento è stato Aronica mentre il secondo Dossena. Praticamente due calciatori del Napoli. Ma servono ancora un portiere e una punta.  Che arriveranno sicuramente dopo la sfida del San Paolo. Mazzarri, invece, il grande bomber ce l’ha già in casa. Il Matador scalpita per poter aumentare ancora il suo bottino realizzativo. Massimo rispetto per il Palermo ma non si possono fare sconti.

Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma

La Redazione

M.V.

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