Di colpo, la speranza. «Fanno bene il Milan e Balotelli a credere di poterci scavalcare. Ma prima devono fare i conti con noi: abbiamo dimostrato di non aver nessuna intenzione di mollare». Il messaggio di Mazzarri agli inseguitori, ai rossoneri e a tutti gli altri, non ha bisogno di traduzione. Il tecnico azzurro ha ritrovato il suo Napoli. «Abbiamo scacciato le streghe, dicevo che mi importava vincere e basta ma con l’Atalanta i tre punti sono arrivati al termine di una prestazione fantastica».
Il Napoli non è nudo. Al contrario. «Qualche black out ci capita ancora, ma la reazione è stata dei giorni migliori: non ci siamo mai arresi, non abbiamo mai smesso di poter conquistare questi tre punti. Sono davvero contento. Anche perché l’Atalanta è la mia bestia nera: da quando sono a Napoli se mettessi insieme i punti conquistati con loro, il Chievo e il Bologna mi sa che sarei retrocesso in serie B».
Mazzarri trova anche il tempo di strappare un sorriso a tutti. È sinceramente sereno. «Ma non mi va di pensare già allo scontro diretto con il Milan il 14 aprile, non voglio fare come è già successo con la Juventus: tutti a pensare a quella sfida e nel frattempo abbiamo perso punti con la Sampdoria e l’Udinese. Concentriamoci solo sul Torino».
Il misero raccolto di quattro punti in cinque gare è alla spalle. Il ritorno alla vittoria dopo più di un mese è logico che lo ringalluzzisca. «Peccato per la pausa delle nazionali, mi sarebbe piaciuto continuare a lavorare con il gruppo unito. Il ritorno di Pandev non mi stupisce: sui terreni perfetti, come è adesso il San Paolo, lui si esalta», prosegue Walter. In una domenica di felicità, due note stonate. La prima: «Troppi errori sotto porta. Ma io so perché: c’era poca serenità. Dobbiamo ritrovarla». La seconda: «I fischi a Maggio non mi sono piaciuti: è stato tra i migliori in campo».
Inevitabile che, pur non addentrandosi più di tanto nella vicenda, parli di Cavani. «Certo che gli ho parlato. Ma di cosa posso rimproverarlo? Un tecnico e una società posso intervenire nella vita di un proprio campione se si comporta in maniera poco professionale. Ma lui è perfetto». Spiega, Mazzarri, il rapporto speciale col Matador. «Ha volte gli parlo come faccio con mio figlio. E lo stesso fa con lui Santoro. Gli ho detto di non pensare a nulla, di concentrarsi. Nella vita privata non bisogna scavare più di tanto. Se uno litiga con la moglie non è che deve raccontarlo a tutti». Mazzarri aggiunge: «Per fortuna ha rotto l’incantesimo: queste chiacchiere messe in giro così sono strane, forse puntano a destabilizzarci».
È stato espulso nel finale («l’arbitro ha pensato che protestassi per i minuti di recupero, ma non è così»). Pochi istanti prima era stato cacciato Bigon. Il ds parla del futuro del tecnico: «Io resto a Napoli di sicuro, a fine anno invece parleremo con il tecnico e faremo un’analisi della situazione. Ma non credo ci saranno problemi». Un’apertura.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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