Tutto in una notte. Quella gelida di Stoccolma. Al «Rasunda Stadium» gli azzurri cercano lo slancio definitivo verso i sedicesimi di Europa League. Il Napoli potrebbe centrare la qualificazione aritmetica battendo l’Aik e se il Dnipro riuscisse a fermare, anche con un pari, il Psv. «Non faccio calcoli. Giocheremo come sempre per vincere. All’andata fu una partita difficile, facemmo quattro gol con quattro tiri in porta. Affrontiamo una squadra di valore. L’Aik in casa ha battuto il Psv e ha pareggiato in Olanda», dice Mazzarri. Non ha molta voglia di parlare il tecnico azzurro. Lapidario nelle risposte. Si vede che l’umore non è quello dei giorni migliori. Effetto molto probabile delle critiche ricevute dopo il pari con il Milan e di qualche fischio sentito al San Paolo, situazioni che di certo non avrà gradito.
Anche se sul suo stato d’animo precisa: «Chi vi ha detto che non vivo un momento di serenità? Io ho sempre sorriso poco e ho pensato a lavorare. Come in questo momento». L’unico sorriso in conferenza stampa lo riserva alla fine quando un cronista svedese gli chiede se avesse ricordato a Cavani che potrebbe scrivere la storia nello stadio dove lo fece Pelè: «Non ci ho pensato, è un buon suggerimento: riferirò, potrà essere uno stimolo in più per Edi». In campo tre titolari: Cavani in attacco, Behrami a centrocampo e Campagnaro in difesa a destra. Ma anche sulla formazione Mazzarri è ermetico. «Ho degli infortunati, vedrete chi avrò scelto. Ho sempre fiducia su chi metto in campo». L’infortunato è Insigne che forse non ce la farà neanche ad andare in panchina. In Svezia mancano già Pandev e lo squalificato Fernandez.
Due vittorie esterne nei tre anni europei con Mazzarri. L’ultima l’anno scorso in Champions sul Villarreal che regalò il passaggio agli ottavi, la prima proprio in Svezia contro l’Elfsborg nel 2010, preliminare di Europa League, esordio con doppietta di Cavani. «Mi aspetto sempre il meglio dai miei calciatori, l’ultima volta abbiamo vinto meritatamente con il Dnipro e in campo ci saranno tanti di quella partita: io sono fiducioso», confida l’allenatore. Alla domanda sulle possibilità del Napoli di vincere l’Europa League risponde: «I se e i ma non servono. Pensiamo a questa partita che è molto difficile».
Concetto ripetuto da Totò Aronica, difensore centrale stasera e capitano: «Dobbiamo ancora superare il turno, pensiamo all’Aik e basta. Nel Napoli non esistono titolari e riserve, adesso abbiamo il giusto equilibrio, giocando più volte insieme si affinano i meccanismi». Grande attenzione in Svezia, Aronica è pronto: «Abbiamo visto e studiato l’Aik dai video, un avversario di tutto rispetto. Ci vorrà un grande Napoli».
Le motivazioni e i giovani. «L’Europa League è una competizione importante e vestire la maglia del Napoli è già una motivazione – insiste – Giocare con il Napoli condiziona un po’ chi è giovane e viene da un altro Paese. Per il percorso di crescita dei giovani ci vuole un po’ di tempo in più. Alla lunga anche loro troveranno la giusta dimensione».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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