Dalla A di ambizioni alla Z di Zeman, il mondo di Mazzarri è un concentrato di carinerie che si riversano sull’estate. Si gioca e (ancora) soprattutto con le parole: ma in quest’estate da spread e da spending review, c’è una Napoli che si concede un sano realismo che sa d’ottimismo.
Stanno arrivando Behrami e Gamberini: allora, Mazzarri?
«Calciatori d’esperienza che vanno a integrarsi inun organico collaudato. Gamberini va rivalutato, come abbiamo fatto con Pandev: può tornare a certi livelli, garantendoci la copertura di varie posizioni in difesa; Behrami può fare il mediano, l’esterno o la mezzala. A livello qualititativo ci può dare parecchio».
La prima amichevole annuncia novità.
«Partiranno titolari Vargas e Insigne, perché di Pandev so tutto. E loro due, invece, devono calarsi nella parte, capire il nostro modo di giocare. Ma sono brillanti e stanno bene, avranno possibilità in amichevoli e poi nel corso della stagione. Starà a loro tentare di sovvertire le gerarchie».
Dei singoli non parla ma di Insigne «deve» farlo, perché l’ha colpita.
«Insigne è maturato: andò via diciassettenne, torna da ventenne. E’ cresciuto in campo e si vede che ha avuto la possibilità di imparare da un allenatore particolarmente bravo nel lavoro, soprattutto offensivo. Lorenzo si è sviluppato muscolarmente e ha pure un calcio più potente, gli sono rimasti gli automatismi e i tempi d’attacco di due anni di studio. E questo è anche merito di Zeman».
Pensierini su Vargas…
«Lo voglio verificare da prima punta, magari anche quando ci sarà Cavani; ha ancora qualche problema di lingua e Frustalupi si sta adoperando per aiutarlo».
Gargano, a naso, sembra lievemente costretto a defilarsi.
«Riparto dall’ultima formazione, quella che ha vinto la Coppa Italia. Poi in questo periodo può star fuori chiunque ma la scelta di rinunciare a Gargano si spiega così. E anche con una predisposizione di Walter: quando l’ho fatto giocare nel 3-5-2, da mezzala s’è trovato a disagio; preferisce fare il centrale ed è dunque alternativo a Inler».
Sulle fasce resta sempre un posto….
«Maggio è il titolare, Zuniga si è specializzato a sinistra, Dossena mi offre garanzie: poi vedremo se numericamente ci possa servire altro. E se possa arrivare qualcuno di quei giocatori di cui ho parlato con De Laurentiis e Bigon, io lo prenderei volentieri».
Il mercato è lungo, infatti.
«L’anno scorso ho avuto l’intuizione di Pandev e De Laurentiis e Bigon sono stati bravi a prenderlo. Potremmo magari ripetere un’operazione del genere. Però è chiaro che esistono delle priorità. Non lo è la prima punta».
A proposito, si è un po’ – un po’ – raffreddata la pista Poli.
«Lo stimo, l’ho lanciato io in A. Ma ora siamo in tanti e sta per tornare anche Donadel a disposizione. Diciamo che non credo che la trattativa sia così avanti, adesso».
Riparte dal gruppo e da tre facce nuove.
«Per me il concetto di rinforzo è chiaro: va considerato tale chi arriva e diventa automaticamente titolare. Poi esiste un’altra lettura: c’è chi migliora l’undici di base e il livello complessivo dell’organico. Behrami rientra tra questi. E Gamberini potrà tornarci molto utile, se riusciamo a riportarlo alle sue vecchie abitudini».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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