Quando vuole, Napoli sa reagire come poche al mondo. Sono rimaste nella storia Le Quattro Giornate del 1943. Oggi, invece, milioni di tifosi chiedono alla propria squadra di calcio di preparare al meglio le loro Dieci Giornate. Dieci partite, tante ne restano alla conclusione di un campionato che ha visto il Napoli recitare da protagonista ed insidiare da vicino la Juventus. Dieci gare in cui Cannavaro e soci dovranno puntare a raccogliere il massimo per entrare in Champions League dall’ingresso principale; per respingere l’assalto al secondo posto di pretendenti dell’ultimora; per regalare ai tifosi il finale che meritano: in crescendo.
Dieci erano anche i risultati positivi che il Napoli aveva inanellato prima del crollo in casa del Chievo Verona. Ma qualcosa si era evidentemente inceppato già da un po’: la squadra non riusciva più a trovare la via del gol con i suoi bomber prescelti (Cavani e Hamsik); non era più spumeggiante come prima.
Con l’Atalanta, però, comincia l’ultimo mini-ciclo, quello decisivo. Serve la sterzata. Ed a contribuire non saranno solo i protagonisti, alcuni dei quali pronti a ritrovare l’entusiasmo perduto, bensì tutto quello che ruota intorno al mondo Napoli: la società che è scesa già in campo con il suo massimo rappresentante; la città, pronta a riversare più calore di prima anche per scacciare i fantasmi di antichi ed amari sorpassi; il calendario che riserva una sola sfida davvero insidiosa, il faccia a faccia in casa del Milan, per il resto propone gare alla portata di Cavani e soci. A patto che il Napoli reagisca a dovere e ritorni ad essere il vero Napoli: per lasciare nella storia di questo campionato ,Dieci Giornate da ricordare.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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