Dnipro, poi Chievo, quindi l’Atalanta. Il solito Mazzarri nel post Juve. Quello che pensa a impegno dopo impegno per ottenere il massimo e per arrivare il più in alto possibile con il Napoli. La sua testa è sul presente per ottenere il massimo, al futuro penserà più avanti. La sua dichiarazione sulla possibilità di fermarsi per lo stress è in linea con il suo pensiero manifestato fin da inizio stagione.
Il tecnico toscano ha deciso di ripartire in scadenza di contratto proprio per avere il massimo degli stimoli in questo campionato e per poter poi decidere con tranquillità sul futuro. Aperte tutte le possibilità: continuare con il Napoli, fermarsi per un breve periodo, guardarsi intorno e valutare. Valutazioni che farà in base anche a quella che sarà la stagione e alle sue motivazioni personali. Lo stop da stress, l’ultimo a decidere in tal senso è stato Guardiola, il caso emblematico in Italia fu quello di Arrigo Sacchi.
Una dichiarazione per certi versi anche «strategica», forse una trovata alla Mourinho per distogliere un po’ l’attenzione mediatica sul ko. La sconfitta con la Juve non scalfisce convinzioni, anzi le aumenta nell’ottica di una crescita di squadra. Il tecnico coglie gli aspetti positivi del ko di Torino e lavora su questi per ripartire e disegnare il piano del rilancio: una partita giocata alla pari, il maggiore possesso palla, soprattutto nel secondo tempo, le poche palle gol confezionate dalla Juventus.
Una partita studiata a tavolino e sviluppatasi proprio come prevedeva Mazzarri, una gara in equilibrio e con la Juve sempre meno pericolosa con il passare dei minuti: queste le valutazioni che hanno indotto il tecnico a non modificare l’assetto. Valutazioni anche sui cambi, uno possibile era quello tra Pandev e Insigne, ma la presenza del macedone in campo era motivata dal fatto di tenere il più basso possibile Chiellini. Partita bloccata con la possibilità di colpire in ripartenza, cosa non avvenuta per la forza della difesa juventina e per la serata non brillante in fase offensiva di Hamsik e dello stesso Pandev, chiamati entrambi a un gran lavoro in fase di non possesso.
Partita ferma sul pari e sbloccata da un gol da palla inattiva, su calcio d’angolo, una delle situazioni già preventivate come tra le più pericolose da contrastare. Poi non c’è stato neanche il tempo di pensare a una reazione, la gran giocata di Pogba l’ha chiusa in maniera definitiva. L’uno-due che ha messo ko il Napoli.
Sconfitta archiviata rapidamente, tecnico e squadra pronti a ripartire. Attenzione principale al campionato, obiettivo primario, nel mirino già il Chievo, partita da vincere. In mezzo c’è l’Europa League, la trasferta contro il Dnipro che può essere fondamentale ai fini del passaggio del turno. Si va avanti in Europa con la filosofia delle due precedenti gare, spazio all’altro Napoli, quello con Rosati in porta, Fernandez difensore centrale, gli esterni Mesto e Dossena, l’ex viola Donadel a centrocampo e il tandem d’attacco Vargas-Insigne. Stavolta però almeno due o tre elementi che hanno giocato a Torino dovrebbero esserci. Uno a centrocampo tra Behrami e Inler, più Dzemaili che dovrà sostituire lo squalificato Hamsik e un altro a difesa sulla destra visto che Aronica sarà titolare a sinistra.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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