Walter Mazzarri tiene tutti a rapporto per quasi trenta minuti. Chiuso nello spogliatoio non perde tempo e affronta la sua squadra alla quarta sconfitta consecutiva. Non sembra arrabbiato, forse perché questo non è il momento di alzare la voce.
Quando si presenta, anche se ne avrebbe fatto volentieri a meno, davanti ai giornalisti ha il volto tirato dalla delusione: «Non è una serata in cui voglio dare alibi ai ragazzi, né trovare scuse per questa eliminazione dalla Coppa Italia che per me e per tutti è molto dolorosa e che brucia molto: certo, però, che ha pesato molto sulla serenità del gruppo la vicenda della penalizzazione e la squalifica di due ragazzi, come Paolo e Grava che sono autentici perni del nostro spogliatoio».
Mazzarri è assai lucido: «Con il Bologna non dovevamo soffrire così, non dovevamo concedere quegli spazi e quelle chance: però non posso completamente bocciare la prova dei miei. Non bisogna dimenticare il palo di Pandev e l’occasione di Campagnaro fallita di poco… Solo che nel calcio quando è nera tutto gira». Parla con un po’ di voce, ma le sue parole sono di autentico leader: «Io so cosa non ha funzionato e oggi tornerò a parlarne con la squadra. Del sorteggio di Europa League non mi importa, ci capiti chiunque: io ho altri pensieri per la testa, pensieri che non mi faranno dormire la notte. Dobbiamo solo fare mea culpa, siamo gli unici responsabili di questa sconfitta».
Parla di alibi che non vuole darsi e dare: «Io non cerco scuse per questa gara però non posso negare che quello che è successo martedì, la decisione di toglierci due punti non ci ha aiutato e probabilmente ci ha tolto molta serenità: noi siamo un gruppo unito e lo abbiamo dimostrato con quella maglietta che anche io ho voluto mostrare al pubblico». È la t-shirt con i nomi di Cannavaro e Grava tirata fuori da Cavani dopo il gol. «Ora una gara non facile, c’è il Siena. Può esserci la svolta, almeno così credo. Ma prima dobbiamo parlare e di tutto… dallo spillo al cannone, ridiscutere di qualsiasi cosa, dai dettagli agli atteggiamenti in campo, come l’aspetto psicologico e la vita privata. Ma nel gruppo, nel mio gruppo, non ci sono cose strane. Ne usciremo fuori, come è già capitato altre volte».
Il mercato, il sostituto di Cannavaro. «Fernandez? Altre volte ha fatto meglio, ieri anche per lui è stata una serata particolare. Come quella di Britos, in difesa ci sono state molte sbavature. Adesso non bisogna fare drammi: conosco la ricetta per uscire fuori da questa situazione perché sono un allenatore di esperienza».
Ma Cavani dà la scossa: «Momento delicato, il più delicato da quando sono qui a Napoli, ma in questi momenti bisogna reagire e far vedere che uomini siamo, ora dobbiamo essere uniti e mostrare attaccamento. Ci dispiace per i tifosi, nessuno entra in campo per perdere, forse siamo calati un po’ di testa. Domani ci guarderemo negli occhi e proveremo a reagire, già a Siena vogliamo provare a reagire. I tifosi sono dispiaciuti come noi, ma ci stiano vicini. A Cannavaro e Grava avremmo voluto dedicare la vittoria, ma sono contento di aver dimostrato i nostri sentimenti: li aspettiamo a braccia aperte».
Pino Taormina per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
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