L’uno contro l’altro, l’uno di fronte all’altro, guardandosi negli occhi come tanto tempo fa, come non succedeva da una vita, alla ricerca di una soluzione nel faccia a faccia necessario per mettere le carte in tavola. De Laurentiis e Mazzarri intorno ad un tavolo per dire tutto quello che passa per la testa, a ognuno di loro. I presupposti: «Venga da me se ha bisogno di parlarmi, ha un contratto che non intendo sciogliere», piedi puntati del patron contro i dubbi e le perplessità di Mazzarri: «A fine campionato parleremo di tutto. Potrei anche non restare». È La resa dei conti, finalmente, con i due impegnati nel confronto, dopo mesi di guerriglia. Non c’è più tempo, adesso il chiarimento. C’è la Champions da affrontare e non è più possibile rimandare ancora. Che faranno i duellanti, decideranno di separarsi o di andare avanti ancora insieme? C’è da discutere prima, sui punti di contrasto e ne sono parecchi, dalle scelte non condivise – il Toscanaccio non voleva Ruiz imposto invece dalla proprietà – agli Intoccabili: per Mazzarri il Tridente non va smembrato. Cavani, Lavezzi e Hamsik i tre gioielli per la Champions, mentre il patron pensa di cederne uno.
C’è anche il ruolo del tecnico all’interno dell’intera struttura: chiede autonomia il mister, anche manageriale. Poi i rinforzi per la Champions: nomi di primo piano nel progetto del tecnico, giocatori tipo Inler – chiesto a gennaio e non avuto – Palumbo e Sanchez, insomma dalla prima linea al centrocampo, alla difesa: sei giocatori per la grande Europa. Diverso il punto di vista del presidente, orientato a non fare follie, in linea con il fair-play finanziario. Ma c’è anche una richiesta per un premio, un bonus, un ritocco all’ingaggio, dai 300 ai 500mila euro. Non ultimo l’argomento più importante, quelle delle tentazioni di Mazzarri: è svanita la Juve, la Roma si allontana e lui si riavvicina a Casa Napoli.
La Redazione
A.S.
Fonte: Leggo Napoli
