Tiene alta la concentrazione Mazzarri. «La classifica dice che la Sampdoria ha due punti in più della Lazio, quindi una squadra ancora più forte, la terza forza del campionato. Non dobbiamo distrarci minimamente, l’esperienza di Catania è servita». Cinquantuno anni domani, il tecnico dice. «Il più bel regalo potrebbero farlo i miei ragazzi a Genova. Per il resto lasciamo stare il mio compleanno, dopo i cinquanta non si festeggiano più…». Tre punti che significherebbero riaggancio alla Juve. Elogi di Mazzarri a Ciro Ferrara. «Ho grande stima di Ciro Ferrara, un ottimo giovane allenatore, le esperienze gli sono servite per maturare. E poi conosco bene l’ambiente di Marassi, il pubblico sa dare una grande spinta. Dobbiamo tirare fuori l’autorevolezza delle trasferte di Champions ad esempio quella di Manchester contro il City. E dovremo essere attenti e avere l’atteggiamento giusto, per esempio evitare l’assalto all’arma bianca del finale di Catania ma mantenere sempre l’equilibrio. Non saranno condizionati dalle assenze, la Samp ha tanti buoni calciatori». Guidò due anni la Samp, i ricordi sono molto piacevoli, due le immagini che gli tornano in mente. «La prima stagione sfiorammo la Champions League, poi conquistammo l’Europa League e fu festa grande con le bandierine per strada. L’anno successivo l’obiettivo era andare il più avanti possibile in coppa Italia, il più mio grande rimpianto è aver preso la finale per un rigore sbagliato. L’accoglienza sia per me che per Maggio fu molto bella quando siamo tornati a Genova da avversari».
Chiusa velocemente la parentesi passato, Mazzarri è tutto concentrato sul presente. Le scelte, confermata in pieno la squadra che ha battuto la Lazio. «Se stanno bene giocano tutti perchè hanno interpretato nel migliore dei modi la partita contro la Lazio. Quest’anno non ci sono i titolarissimi, sono tutti titolari e le mie scelte saranno prese di volta in volta perchè la rosa è più competitiva nei doppi ruoli. Farò meno da padre di famiglia nelle decisioni e non dovrò neanche stare a motivare di volta in volta la scelta a meno che non sia per un motivo squisitamente tattico. Tutti dovranno sposare questo principi se si vuole ancora crescere». Tutti confermati, anche Gamberini: l’ex viola sta bene da un punto di vista atletico e ha superato Aronica nel ballotaggio di difensore di sinistra.
Dopo cinque giornate i numeri dicono che il Napoli è la vera anti Juve. In testa alla classifica e imbattuto come i bianconeri, miglior attacco e miglior difesa come la squadra di Conte. «Vorrei che questi numeri ci fossero alla fine. Tropo presto dopo cinque giornate fare queste valutazioni. La Juve è la più forte, poi ci sono squadre con organici superiori al nostro, come Milan, Inter, Roma, Lazio, che potrebbero recuperare terreno e penso anche alla Fiorentina. E comunque i discorsi di anti Juve a me non piacciono». Però un concetto lo dice in maniera chiara. «La vittoria per noi è diventata una regola». E spiega. «Io guardo la prestazione e per questo mi arrabbiai a Catania. Se giochiamo sempre con il piglio giusto e facendo le valutazioni sul lungo periodo sono convinto che poche partite andranno male. Siamo diventati padroni del nostro destino, punto sempre sul gioco».
Sempre più amato a Napoli, Mazzarri ha scalato posizioni sui suoi predecessori che hanno vinto gli scudetti. «Questo dimostra che i tifosi sono intelligenti e fanno le loro valutazioni tenendo presente i risultati ottenuti in questi tre anni in base alle forze messe in campo». Ora la Samp, solo la Samp nei suoi pensieri. «Ci vuole il Napoli visto contro la Lazio. La fase passiva ha funzionato benissimo non solo perchè c’era la coppia centrale di centrocampo Inler-Behrami ma perchè tutti l’hanno interpretata alla perfezione a cominciare da Cavani e Pandev, che hanno attaccato il metodista avversario».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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