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Mazzarri costruttore di squadre: a lui il premio Bearzot

Mazzarri dopo Prandelli. È l’allenatore del Napoli il vincitore della seconda edizione del premio «Enzo Bearzot», promosso dall’Unione Sportiva Acli del presidente Marco Galdiolo. Il premio sarà consegnato al tecnico di San Vincenzo il prossimo 26 maggio a Castel dell’Ovo, a Napoli. Mazzarri domenica a Torino festeggia la panchina numero 400 in campionato. Finora il tecnico toscano vanta 288 panchine in serie A, con Reggina, Sampdoria e Napoli, 46 in serie B con il Livorno-2003/04, 34 in C1, con la Pistoiese-2002/03 e 31 in C2 con l’Acireale-2001/02.
Significativa la motivazione, volta a mettere in evidenza non solo le qualità tecniche di Mazzarri: «Come Enzo Bearzot, Walter Mazzarri ha sempre costruito nelle sue squadre gruppi granitici, impermeabili a tutto. I calciatori lo adorano, ricambiati da un allenatore che li difende sempre, a volte anche con modi ruvidi. Uno spogliatoio “comunità” quasi di altri tempi fondato su un rapporto che, se per il grande Vecio era quasi paterno, per Walter pare quello di un fratello maggiore. È certamente questo uno dei segreti di una carriera che in 12 anni lo ha visto cogliere grandi successi in tutte le società dove ha lavorato, con eccellenti capacità tecnico-tattiche che lo hanno portato a centrare in ogni stagione e in tutte le categorie risultati sempre superiori agli obiettivi fissati». Ad assegnare l’ambito riconoscimento una folta giuria di esperti con in testa il presidente della Figc Giancarlo Abete, coordinata dal giornalista Rai Enrico Varriale e composta da firme prestigiose (il direttore de Il Mattino Virman Cusenza ma anche Vocalelli, Corcione, D’Ubaldo, Presutti, Pizzul, Cucchi), da Massimo Achini e Amedeo Olivero, rispettivamente presidenti nazionale Csi e Acli. Mazzarri avrà a disposizione anche un consistente assegno che sarà destinato ad un Ente o ad un’istituzione da lui indicata.
Il premio «Bearzot» è stato istituito per mettere in risalto i messaggi sociali ed educativi che solo lo sport sa amplificare essendo straordinario veicolo di messaggi positivi, come sottolinea Gladiolo: «La manifestazione “Us Acli Sport in Tour” è volta a favorire quegli aspetti sportivi di integrazione e inclusione sociale, aggregazione e coinvolgimento dei giovani in sani percorsi formativi sani». In tal senso la consegna del 26 maggio avverrà nell’ambito di una tre giorni in cui sono previste diverse iniziative: le finali nazionali dei campionati Us Acli, convegni, seminari, e workshop e soprattutto una visita al carcere minorile di Nisida, organizzata d’intesa con la Figc, per un incontro-dibattito con i giovani sul tema del valore educativo dello sport.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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