Raggiunta la Juve al primo posto, la felicità del Napoli è senza confini anche perché la ferita della sfida per la Supercoppa non è stata dimenticata. Mazzarri lassù, al fianco di Conte. Ma la Juve non è un pensiero per lui dopo questa pesantissima vittoria. «La Lazio aveva grandi valori tecnici. Ho avuto la reazione che desideravo: se vogliamo essere competitivi per i primissimi posti, tutte le partite devono essere interpretate alla stessa maniera. Non si può arrivare per secondi sul pallone, mai, perché poi non vinci come era accaduto a Catania. Ecco perché mi ero arrabbiato domenica sera dopo lo 0-0».
Si è visto un altro Napoli nel primo match d’alta classifica. Il tecnico ha scelto l’aggettivo «eccezionale» per Cavani e ha elogiato Behrami. «Ha recuperato un’infinità di palloni e in questo momento è insostituibile. La sua prestazione è stata stratosferica. Per come siamo strutturati, con gli esterni che vanno e con i tre che attaccanti che voglio sempre far partire quando siamo in possesso di palla, servono centrocampisti che sappiano recuperare il pallone, come Behrami ha saputo fare oggi. Ma tutta la squadra ha disputato un’eccellente partita, non soltanto gli attaccanti. È stata una partita di sacrificio e di qualità, a parte i primi 10′, in cui ci siamo dedicati al compito di prendere le distanze. Ho visto una squadra solida e quadrata, cresciamo e maturiamo. Ad oggi. Dobbiamo cercare di non fare punti contro le grandi e di non farne contro le medie o le piccole».
Ha rivelato il discorso prepartita: «Ho detto ai giocatori che avremmo potuto anche perdere ma che volevo vedere un diverso atteggiamento. Ho cercato di invitare la squadra ad una riflessione sulla necessità di non avere cali di tensione nell’arco di una partita». La prestazione di Catania è stata lo stimolo giusto per questa notte. Quella parola, scudetto, non l’ha pronunciata. Negli spogliatoi di Catania era stato chiaro: «Io non ne ho mai parlato, ho sempre fatto riferimento ad una stagione di crescita per la squadra. I campionati sono fatti di momenti, non si sa come vanno a finire».
Dopo la straripante vittoria sulla Lazio e l’aggancio alla Juve, ha puntualizzato: «Non si possono fare pronostici dopo cinque giornate. Anti Juve o non anti Juve mi interessa poco. Bisogna avere continuità di rendimento e andare avanti con convinzione». Negli spogliatoi ha fatto i complimenti a tutti gli azzurri, «perché la squadra viene prima di qualsiasi altra cosa». E poi l’invito a non far calare la concentrazione dopo questa vittoria. «Io penso già alla partita di Genova. Conosco bene Marassi: se in quello stadio non parti bene, la squadra ospite avverte una forte pressione. Sarà insidiosa la Samp». Un segnale chiaro: aver raggiunto la Juve al primo posto è soltanto il primo passo. «Il rischio è inconscio, soprattutto nei giocatori più giovani. Se ci si rilassa, si fanno brutte figure contro qualsiasi avversario nel calcio di oggi e si è visto a Catania». Una frecciata a Zeman: «Si chiede perché Insigne gioca in Nazionale e non nel Napoli? Io non chiedo se gioca o non gioca Totti… Un allenatore corretto deve guardare in casa propria». La partita avrebbe potuto assumere un differente aspetto se l’arbitro Banti avesse convalidato il gol di Klose dopo quattro minuti, chissà. Il bomber tedesco ha ammesso, su richiesta, di aver toccato il pallone con la mano. Per Cannavaro, quel gesto è da elogiare. Per Mazzarri, in fondo, è così fino a un certo punto: «Klose è stato onesto, però sapeva che sarebbe stato sanzionato con la prova televisiva. I tempi sono cambiati, adesso ci sono regole e tecnologie».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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