Quasi mai le cose sono come appaiono, e il discorso vale anche per la classifica di A: è quella che vediamo, con le squadre e le posizioni attuali o il disperato e derelitto Pescara è il peggior avversario che il Napoli possa incontrare? Gli abbruzzesi hanno conquistato 2 punti nelle ultime 14 giornate e non vince una partita dalla trasferta di Firenze del 6 gennaio. Allo stadio Adriatico, la squadra del presidente Sebastiani non conquista punti dal 21 dicembre, ovvero da 4 mesi (2-1 al Catania).
Detto questo, il Napoli e Mazzarri bene fanno a tenere altissima la tensione e a non abbassare la guardia contro la Bucchi-band. Tant’é che stasera, affidandosi alla scaramanzia, riporta la squadra al solito ristorante portafortuna di Cuma. Anche perché Pescara-Napoli di sabato sera rimane in ogni caso di importanza capitale nella lotta per il secondo posto Champions. Il Pescara appare un po’ rigenerato dalla cura dell’ex attaccante che a Napoli non ha mai vissuto giorni di gloria: ha perso con la Juventus, ma solo di misura; ha perso col Bologna, ma solo all’87’; e all’Olimpico ha fermato la rincorsa europea della Roma. Ha perso le ultime sei gare in casa. Insomma, sembra una formalità, Ma non lo è. Mazzarri ritrova De Sanctis e Campagnaro, ma perde Cavani e Behrami. Mazzarri ha il problema di dover sostituire i due squalificati. E non è un problema da poco. I cambi sulla carta sono già pronti, con Inler che dovrebbe prendere il posto del connazionale Berhami a centrocampo: Inler dovrà fare quello che solitamente fa Berhami davanti alla difesa, chiudendo i varchi e tamponando tutte le falle.
E in attacco? Lorenzo Insigne, l’eroe di domenica scorsa al San Paolo, appare in vantaggio rispetto a Calaiò a prendere il posto di Pandev. Ma Mazzarri potrebbe avere la sensazione di affidare le chiavi del gol alla coppia inedita Calaiò-Insigne, con Pandev pronto a entrare in caso di necessità. In fondo il bomber palermitano preso a gennaio dal Siena ha bisogno di una iniezioni di fiducia: arrivato con il ruolo di vice Cavani, non ha mai giocato titolare, neppure quando il Matador ha dato forfait (è successo solo a Torino). È costato poco più di due milioni di euro e non sono mica bruscolini. Quindi fa effetto vederlo sempre in panchina, come una cosa dimenticata e inutile, mentre manca la punta di cui dovrebbe essere il cambio naturale.
Il Calaiò dimenticato non gioca dal primo minuto dal 22 dicembre, quando l’allora suo Siena affrontò il Napoli. Da allora, dopo il trasferimento in azzurro, appena tre presenze, contro Lazio, Milan e Cagliari per un totale di 24 minuti in campo. Persino Vargas, l’ex Turboman ora a fare faville al Gremio, ha giocato di più nel girone d’andata: 9 presenze, con la punta massima di 27 minuti in campo a Catania alla terza giornata. Probabile che Mazzarri pensi a un ribaltone nelle gerarchie. Ma è troppo presto per dirlo: di sicuro a Pescara ci sarà un’altra invasione di tifosi azzurri. Tant’è che il club adriatico ha riservato agli ospiti l’intera curva Sud. Quasi 6 mila posti. E la richiesta di biglietti è alle stelle.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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