Una carezza, pure due, ma anche un richiamo forte alla squadra per quello che non va. Il Napoli mette alle spalle l’ultimo successo estivo prima del match che conta – quello di Pechino con la Juve per la Supercoppa – ma Walter Mazzarri non si fa incantare. Lui, che è tipo tosto e che va subito al concreto, va così all’analisi della partita contro il portoghesi, quarta forza del calcio lusitano. «Sì, s’è vinto e sono felice per quel che il Napoli ha saputo fare, ma in questo momento penso soprattutto a ciò che m’è piaciuto poco».
La fase difensiva? «Già, proprio la fese difensiva. Sul due a zero abbiamo preso un gol che proprio non dovevamo. In certi momenti abbiamo bisogno d’essere più attenti, assai più concentrati. Non bisogna dare tanto spazio agli avversari. Ecco, è proprio su questi aspetti, su questi difetti che dovremo lavorare per evitare di cascarci ancora».
Però c’è pure un Napoli che fa sorridere l’allenatore azzurro. «Certo che c’è. Ho tanti buoni motivi, infatti, per essere anche felice per come la squadra sta rispondendo sul campo al lavoro fatto. Il Napoli anche stasera ha espresso a tratti un buon calcio. Certo, ora c’è l’incognita della prima partita vera, della Supercoppa, ma mi conforta il modo in cui la mia squadra cerca e trova ottime giocate. E c’è di più: mi piace che anche chi subentra a partita in corsa, sa inserirsi subito e bene nelle geometrie. Questo è un buon segnale d’attenzione e d’applicazione».
Già, tanti motivi per essere contento, ma forse ce n’è uno in particolare: Pandev. «Che cosa aggiungere su Goran. Cosa, più di quanto non abbia già detto posso dire? Ha numeri da campione vero e l’ha fatti vedere anche stavolta. E’ un piacere ammirare le sue giocate, il suo calcio. E’ la conferma che abbiamo fatto bene a puntare ancora su di lui. E’ un bene averlo e credo che anche lui sia felice di essere con noi».
Da un attaccante a un altro. Da un giocatore fatto a un altro che sgobba per diventare campione pure lui. Edu Vargas. «Rispetto alle partite precedenti l’ho visto muoversi assai meglio. Anche stavolta, però – aggiunge Mazzarri – il ragazzo è stato sfortunato nell’ultimo tocco. Un paio di volte, infatti, ha mancato il gol proprio per poco».
Si può dire che il cileno abbia fatto un passo avanti? «Si può dire, certo. L’ho visto anche più altruista. Così come contro i francesi del Bordeaux, anche stavolta ha servito a Pandev un assist perfetto. Sta crescendo, insomma».
E il mercato? I rinforzi possibili e sperati? Inutile provarci. Mazzarri, si sa, di mercato non ne parla. Anzi, fa di più. Replica accarezzando un’altra volta i suoi. «A me capita sempre la stessa cosa: delle mie squadre mi innamoro. Anche di questo Napoli non poso che parlare bene. Alleno un gruppo – afferma Mazzarri – che mi offre ampie garanzie».
E così sembra la pensi anche il tifo azzurro. In cento e più dei gruppi organizzati, infatti, hanno fatto visita agli azzurri nel ritiro di Castelvolturno prima della gara con i portoghesi. Un incitamento, un in bocca al lupo in vista del match contro la Juve. «Napoli – questo il messaggio messo anche per iscritto al San Paolo – aspetta quella Supercoppa». Insomma, notte di successo e anche d’attesa. Notte felice per la squadra e per Mazzarri che se l’è presa- e di brutto – solo con Gargano rientrato in panchina in ritardo nel secondo tempo. Gliene ha detto quattro a modo suo, Mazzarri. E non a caso, Gargano poi non ha messo piede in campo.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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