Neanche il poker del Matador ed una vittoria così entusiasmante riportano il sorriso sul volto di Mazzarri. Il tecnico del Napoli appare così serioso nelle risposte e persino corrucciato da sollevare la curiosità dei pochi colleghi ucraini presenti. «Cosa è successo? Perchè il mister è così?» , chiedono.
Probabilmente sarà ancora arrabbiato con chi si era intrufolato nella sua vita privata ad inizio settimana o con chi aveva criticato eccessivamente il Napoli che non riusciva più a vincere. Già alla domanda su Cavani, la grande serata del Matador, il tecnico sbotta: «No, il Napoli non è solo Cavani. Questa è stata la vittoria della squadra che ha messo lui in condizione di fare quattro gol. Alleno ragazzi straordinari, sono orgoglioso di loro, hanno dato una prova di grande coesione e sono stati bravissimi a ribaltare il risultato. La differenza tra questa partita e quella di Bergamo? Stavolta il pallone è entrato in porta, con l’Atalanta invece non volle entrare nonostante tante occasioni da rete». Ma dentro di se, Mazzarri è più che soddisfatto. La sua è soltanto una maschera di circostanza. Il Napoli visto con il Dnipro è somigliato tanto al vero Napoli della scorsa stagione quando metteva sotto avversari molto più titolati di lui in Champions League. E così simile a quello che nella prima Europa League rimontava risultati impossibili a Bucarest, ad Utrecht. «Ma questa partita è stata solo la continuazione di quella con il Torino – sottolinea il tecnico toscano – Solo che stavolta siamo riusciti a concretizzare di più. Sembrava stregata anche la gara di stasera. Non eravamo capaci di raddoppiare nonostante le palle gol nitide. Devo dire bravi a tutti». Mazzarri non accetta che si parli dell’ingresso dei titolarissimi, che con il loro inserimento la partita ha avuto una svolta: «Scrivete quello che volete voi. A me sono piaciuti tutti ed abbiamo ottenuto un risultato che ci consente di tenere viva la possibilità di qualificazione» .
Gli domandano, poi, se è possibile rivedere il Napoli con la stessa fornula tattica: i tre tenori, più Hamsik: «Si può fare tutto ma poi bisogna lavorare sugli equilibri complessivi».
E’ arrivata la vittoria, sono arrivati i gol, si è entusiasmato il pubblico. Può essere stata questa la svolta del periodo buio?
«Non lo so – replica Mazzarri – Me lo auguro, lo spero. So soltanto che abbiamo saputo reagire a tutto ed a tutti e sono fiducioso per Genova. I ragazzi hanno ritrovato il morale e fisicamente stanno bene».
Il discorso scivola ancora su Cavani: «Lo convinsi io a venire a Napoli nel 2010, credevo in lui e speravo che potesse diventare un top player. Eppure quando arrivò non tutti erano contenti perchè stava andando via Quagliarella. Io gli parlai tramite Gargano e lo convinsi a venire da noi. Se è esploso è perchè ha trovato una squadra che glielo ha consentito» .
Il discorso non poteva non scivolare su Vargas. E Mazzarri replica: «Gli gira tutto storto a questo ragazzo. Mi è dispiaciuto sostituirlo ma c’era bisogno di dare una scossa in quel momento ed ho cambiato lui e Donadel. Ma stimo loro come stimo tutto il gruppo».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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