La rimonta, questa volta, l’hanno subita gli azzurri. Walter Mazzarri sa bene che il suo Napoli ha gettato al vento una grande occasione. Quando è giù, come ieri sera dopo il match, non c’è bisogno di un mago per capire il suo umore: «C’è rammarico per come è finita, noi non siamo stati né bravi né capaci di chiudere la gara quando siamo andati sul 2-0 sprecando almeno cinque palle-gol nitide. Con un po’ più di tranquillità, convinzione ed esperienza noi questa gara l’avremmo vinta. Purtroppo non ci siamo riusciti e davvero non riesco a capire il perché».
Recrimina, come è giusto che sia, per le tante occasioni sprecate nel primo e nel secondo tempo: «Siamo stati anche fortunati nell’occasione dei due gol segnati, ma a quel punto avremmo dovuto gestire la partita con maggiore autorevolezza, giostrando meglio il controllo della palla, senza battere velocemente le punizioni, senza farci pressare. Invece, non siamo riusciti a fare le cose giuste come avremmo dovuto: questo significa dover crescere ancora». Parla della classifica e si batte la mano sul petto. «Era una buona occasione per accorciare le distanze della Juve, in serate come queste quando non riusci a vincere non puoi che essere dispiaciuto».
Il tecnico se la prende, giustamente, anche con i tanti viaggi dei nazionali per le amichevoli internazionali di metà settimana. «Forse per questo negli ultimi venti minuti non siamo stati particolarmente lucidi: Hamsik e Cavani hanno giocato molto, non so perché quelli del Milan non ne abbiano risentito. Ma è evidente che invece qualcuno dei miei era un po’ stanco nel finale». Ha il morale a pezzi. «Ma non siamo stati mai inferiori a una grande squadra come il Milan. A livello tattico siamo andati bene sia nel primo che nel secondo tempo, solo gli episodi hanno favorito la rimonta dei rossoneri». Sa, e lo dice espressamente, che la differenza l’hanno fatta la qualità dei cambi rossoneri. Un divario enorme tra le due panchine. «È un organico stratosferico, Robinho, Pazzini e tanti altri. Loro sono una squadra molto forte. Il passaggio di Insigne a Cavani? Non lo so, Lorenzo è un campioncino, aveva segnato da poco e forse voleva far segnare il compagno».
Non fa rimproveri. Anzi, difende anche chi non ha proprio brillato. «Maggio? Per me ha giocato bene, certi giudizi non lo condivido. Ma quello che più mi ha dato fastidio sono stati i fischi». Tasto dolente della serata. Forse più del 2-2 e della rimonta rimediata dall’amico-nemico Allegri. «Il pubblico me lo sarei aspettato più calmo, più vicino a noi. A tratti è stato ingeneroso nei nostri confronti: in fondo siamo stati protagonisti di una buona prestazione». Nessun interrogativo sul futuro: «Siamo in piena zona Champions, siamo in lotta con grandi squadre come Inter, Lazio, la Roma e anche allo stesso Milan, nonostante il distacco attuale da noi. In questo campionato non c’è solo la Juve».
Lunedì 26 non ci sarà Cavani a Cagliari. «Spero di recuperare Insigne, è uscito con un piccolo problemino al piede». Ma non è così facile dimenticare il 2-2 di ieri. «È un pari che fa male, sono certo che se avessimo avuto un po’ più di lucidità saremmo riusciti a conquistare i tre punti».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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