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Mazzarri aspetta il rientro dalle nazionali dei titolarissimi

La tabella (inseparabile) rilegge il passato: e in quel diagramma senza frontiera, ci sono tre mesi di Napoli tra campionato e Champions, tra Nazionali e ore spese in volo, tra fatica fisica e sforzo psicologico, tra assenze e presenze, infortuni e turn-over. Si gioca, eccome, e per quanto: trentadue giorni sistemati in fila, una finisce e l’altra comincia, con il timer che rimbomba nelle orecchie e la classifica che sta lì a strizzar l’occhio.
Napoli-Lazio è ancora distante, un puntino che si smarrisce nel bel mezzo del week-end: però Maggio e De Sanctis non ci sono, Cavani sta con loro, anche se dall’altra parte; Fernandez, Lavezzi e Zuniga rientreranno assieme dalla Colombia mentre Inler e Dzemaili, almeno loro, dovranno arrivare dal Lussemburgo. I conti alla fine tornano, cronometro alla mano, e prima di scegliere, sarà il caso di ricontare come se la passano i titolarissimi, dove e quando intervenire per far rifiatare chi ha sgobbato in lungo e in largo.

CORSA A SINISTRA – L’ora dei titolarissimi sta comunque per scoccare e tra le pieghe di valutazioni segrete, ci si infila con la logica e pure con i precedenti: Zuniga tornerà un po’ appesantito dal fuso orario e dalla sfida con l’Argentina, ma dovendo rinunciare per squalifica al match con il Manchester City potrebbe avere una chances, per lasciare fresco Dossena martedì sera. L’ipotesi numero 2 non fa una grinza: dentro Dossena, sia sabato che tre giorni dopo, ed a Bergamo spazio al colombiano. Dietro, i corazzieri sono inattaccabili: da destra a sinistra, Campagnaro, Cannavaro e Aronica. Restano allertati tutti gli altri, tranne Britos, che si è ripreso dall’infortunio di Barcellona ma che verrà reinserito gradualmente per non forzarne il recupero. Prima, probabilmente, una partitina con la Primavera, come ha fatto Grava, come ha fatto anche Santana.

IN MEZZO – La formula Mazzarri, a centrocampo, è però vincolata al bollettino medico: Gargano è fermo dal 23 ottobre, da Cagliari, e ora che sta meglio, pardon bene, è un’opzione valida per impiantare una trasformazione della zona nevralgica. Con la Lazio, si può fare; ma con il Manchester, si farà: a un mese di distanza dallo stop, e con tutta la freschezza dell’uruguyano, c’è da crederci.

E POI CI SONO LORO – I tre tenori rappresentano certezze e quell’Hamsik che ha dovuto evitare viaggi per rispondere alla convocazione della Nazionale garantisce ora brillantezza: lui, Lavezzi e Cavani, scommetteteci pure, saranno costretti agli straordinari.  

La Redazione  

A.S.  

Fonte: Corriere dello Sport

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