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Mazzarri affila il suo tridente

Le tre punte hanno voglia di mettersi in evidenza

Manca proprio lui, il bomber per eccellenza, Edinson Cavani. Sarà in tribuna a soffrire con uno stadio intero. E’ fermo per squalifica l’attaccante che sta stuzzicando l’appetito dei dirigenti del Chelsea e del Manchester City. Sessantacinque gol in due stagioni, venticinque anni compiuti a febbraio, una vitalità fuori del consueto. Eppure il Napoli non si dispera più di tanto. Quando è mancato il Matador, i gol sono arrivati lo stesso ed anche in misura copiosa: tre gol in casa dell’Inter, tre alla Juve al San Paolo, sei al Cagliari. Dodici reti in tre gare. Solo due volte non ha girato per il verso giusto e Cavani era in panchina: a Verona con il Chievo (subentrato a Santana) e a Marassi (sostituì Zuniga). Per il resto, il tridente formato da Hamsik, Pandev e Lavezzi , ha girato a meraviglia. Giocate pirotecniche, imprevedibilità in fase conclusiva, tourbillon da capogiri per i difensori avversari. In casa dell’Inter, il Napoli non vinceva da diciassette anni; e alla Juve, neo campione d’Italia, nessuno è stato in grado di fare tre gol in una volta sola (peraltro con un rigore fatto ripetere e mancato da Hamsik); per non parlare della sbornia con il Cagliari (6 a 3).

Quel tridente, così atipico, ma anche tanto prolifico, sarà protagonista anche domani sera, in una sfida ricca di suggestioni e piena di pathos. Senza Cavani, spetterà al rientrante Lavezzi, ad Hamsik e Pandev tenere accesa la speranza di una qualificazione in Champions. Toccherà a loro piegare il Siena e chiudere la stagione delle imprese europee a testa alta. Il San Paolo sarà pronto ad apprezzare e riaprire il cuore alla speranza in vista della grande finale dell’Olimpico. Nessuno ha piegato i bianconeri quest’anno, ci vuole provare il Napoli il venti maggio. Ma i segnali dovranno pervenire dalla prestazione con il Siena. Ecco perché l’insolito tridente è chiamato a ripetersi a suon di gol.

SENZA RIFERIMENTI – Chiamarlo tridente sembrerebbe persino improprio. E’ vero, Lavezzi-Pandev e Hamsik possiedono spiccate caratteristiche offensive ma non agiscono prevalentemente in attacco. Anzi, per qualità tecniche individuali, sfuggono a ogni tipo di marcatura. Se li controlli a uomo, rischi di vagare da una parte all’altra del campo; se attui un dispositivo a zona, corri il pericolo di un taglio in verticale o di una giocata imprevedibile. Quando i tre si sono esibiti al top della condizione (successe con la Juve e anche con l’Inter, finché Pandev non uscì per infortunio, nonché con il Cagliari) non c’è stato scampo per le difese avversarie. E il tourbillon ha funzionato a meraviglia quando il resto della squadra ha supportato i tre davanti. E domani sera il Napoli, ancora scottato dal ko con il Bologna, non ha alternative se vuole coltivare fino all’ultimo speranze di Champions: dovrà girare al massimo e piegare il Siena. Guai ad aggiungere rimpianti a rimpianti. Infine, recuperare autostima in vista della finale di Coppa Italia.

FAME DI GOL – E’ un tridente anche affamato quello che si appresta a schierare Mazzarri dovendo rinunciare a Cavani. Lavezzi torna titolare dopo un mese circa. Il Pocho intende rispondere sul campo alle malelingue. Punta a segnare il decimo gol in campionato e stabilire un piccolo record personale. L’ultimo lo realizzò all’Atalanta e si rivelò inutile. Poi c’è Hamsik che schiuma rabbia e spera di agguantare in extremis quella qualificazione in Champions a cui stava contribuendo dopo il gol al Lecce e quello al Palermo. Infine, Goran Pandev. Il macedone è rinato in maglia azzurra. E’ andato a segno sei volte in campionato, oltre agli assist regalati puntualmente. Ora spera di chiudere in bellezza e convincere il Napoli a tenerlo anche per la prossima stagione. Ancora due partite per farlo: si comincia con il Siena e si prosegue con la Juve a cui realizzò una doppietta prima di essere sostituito e vedere poi svanita una vittoria così preziosa.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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