La ragione e il sentimento: Massimo Moratti sceglie la prima che coincide con il bene dell’Inter e, quindi, con l’addio di Stramaccioni. Il presidente dice di voler ancora riflettere e prende tempo. Ma l’esonero sembra una scelta irreversibile e l’avvento di Mazzarri un’ipotesi destinata a diventare realtà. Non è ancora scattata l’ora degli annunci ufficiali e dei proclami, ma la strategia è stata delineata con chiarezza. Il presidente – che non ha assistito al naufragio nerazzurro di domenica scorsa a San Siro – è rimasto in silenzio per quarantotto ore. Due giorni per pensarci su e maturare lentamente l’idea che forse l’Inter e Stramaccioni non sono fatti l’uno per l’altra. Troppo giovane e inesperto il tecnico che viene dalla Primavera e che sconta le sue colpe al termine di una stagione fallimentare, conclusasi tra le contestazioni dei tifosi. Un azzardo portarlo all’Inter e un ulteriore azzardo riconfermarlo. Stramaccioni non sembra avere la forza, il carattere e il carisma per rifondare una squadra che si è smarrita.
Giornata densa per Moratti che fa la spola fra la Saras e la sede del club. Ore frenetiche ma non risolutive. «Non mi piace dire – esordisce Moratti – che un’era è finita, stiamo facendo un riassunto degli ultimi accadimenti. Non ho cambiato idea ma sto riflettendo per capire bene quale sia il bene per l’Inter. Non ho parlato nè con Stramaccioni nè con altri. Sono ore di riflessione e la riflessione sarà lunga. Da una parte – prosegue – c’è il talento di Stramaccioni, un ragazzo che sicuramente avrà successo nel suo mestiere, dall’altra la situazione attuale. Sto ragionando su quale sia la scelta migliore». Il nome più gettonato è quello dell’ex tecnico del Napoli Mazzarri. Moratti non si sbilancia. «Mazzarri? Gli allenatori – ha risposto – sono tutti bravi, poi devono lavorare all’Inter, che è una cosa diversa». Insomma, una scelta sofferta ma necessaria per riportare l’Inter in alto. Per Moratti tante questioni si intrecciano: non è solo un fatto di allenatore ma anche di assetti societari da ridefinire. L’ingresso di nuovi soci nell’Inter è un tema caldissimo ma – riconosce Moratti – non è ancora arrivato il momento di chiudere accordi. La pista indonesiana è la più accreditata. Il nuovo potenziale investitore – come è noto – è Erick Thohir, un uomo d’affari nato a Jakarta, co-proprietario di Astra International. Thoir – che non disdegna sortite nel settore sportivo – è già in possesso di una quota azionaria dei Philadelphia 76ers, nota squadra dell’Nba. Inoltre, controlla il Dc United, squadra della Major League Soccer Statunitense. Tutto quindi può cambiare radicalmente per permettere all’Inter di riorganizzarsi e tornare nel gotha del calcio italiano. Stramaccioni torna a Milano con mestizia consapevole che il suo futuro non sarà più in nerazzurro. Mazzarri, uomo che ama le sfide, si avvicina con la benedizione di una tifoseria esasperata, mentre c’è anche chi so
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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