«Dopo Siena, abbiamo messo la testa a posto». Provvidenziale quella sconfitta in Coppa Italia perché da quel momento il Napoli ha ricominciato a salire in classifica. Gongola Walter Mazzarri che ieri ha «piegato» per l’enesima volta un tecnico, Ranieri, che in undici sfide contro l’allenatore del Napoli, non è mai riuscito a vincere. La squadra ha ritrovato la condizione atletica, le geometrie migliori e giocatori come Dzemaili che nella prima parte della stagione avevano sollevato più di una perplessità con prestazioni al di sotto delle attese. E la dichiarazione di amore del tecnico appare più che fondata: «Sono innamorato di questi ragazzi, nessuno quando è cominciata la mia avventura qui si aspettava che potessimo arrivare a questi livelli». Tutto adesso sembra di nuovo girare per il verso giusto: la squadra, i singoli, l’ambiente galvanizzato da tutto, dall’Europa ma, a questo punto, anche dalla possibilità di un terzo posto che adesso sembra più vicino, più a portata di mano.
SODDISFATTO -Il primo tempo del Napoli è stato travolgente: è veramente mancato solo il gol. Lo sottolinea Mazzarri: «Abbiamo
fatto una grande gara e costretto l’Inter a difendersi. Julio Cesar ha fatto una straordinaria parata su una conclusione di Dzemaili e Cavani di testa ha sfiorato il palo: abbiamo creato tantissimo e fatto addirittura di più di quanto non avessimo fatto nella sfida con il Chelsea. Nel secondo tempo l’Inter ha cambiato modulo e abbiamo trovato il gol». Da quel momento poteva essere una partita in discesa anche perché il Napoli continuava a occupare stabilmente la metà campo avversaria. Poi, però, è arrivata una disattenzione e da quella disattenzione il fallo di Aronica: «Dopo l’espulsione abbiamo un po’ sofferto. Però questa sera abbiamo fatto veramente una grande partita. Dopo il primo tempo ho detto ai ragazzi: continuate così, ci mancava solo il gol ma eravamo stati perfetti, abbiamo giocato un gran calcio. Nella ripresa, con l’Inter che provava a chiudere le fasce, siamo stati bravi a cercare la verticalizzazione immediata e così abbiamo trovato il gol».
EROI – Una serata speciale, che ha confermato vecchi Eroi e promosso nuovi Eroi. Il vecchio Eroe è ovviamente Lavezzi che ha trovato una continuità realizzativa che negli scorsi anni non sembrava avere. I gol del Pocho, poi, non sono mai banali e, soprattutto, sono sempre decisivi. Ne ha fatti quattro in una decina di giorni, uno alla Fiorentina, la doppietta al Chelsea e ieri sera il colpo del ko: «Non ha mai fatto tanti gol consecutivamente, dal punto di vista della continuità sottoporta ha fatto passi da gigante. E’ maturato. E’ un grandissimo campione, una spanna sopra tanti altri anche perché le doti nel dribbling e in velocità sono straordinarie. Lavezzi ha interpretato bene la partita. Siamo stati bravi a fare le catene sulle fasce». E poi il nuovo Eroe, Dzemaili: «Più ne ho come lui e meglio è». Spiega la metamorfosi di rendimento: «Dopo i gol col Siena abbiamo capito che sottovalutavamo un po’ gli avversari e da quel momento abbiamo messo la testa a posto».
ESPULSIONE – Spiega quella fase finale: «Non potevo non mettere un altro difensore. Dovevamo controllare la situazione: sarebbe stato un peccato pareggiare perché il pareggio sarebbe stato una sconfitta visto che avevamo sempre comandato il gioco». Racconta come mai non c’è stato calo di tensione: «Dopo il Chelsea siamo stati agevolati dal fatto di aver trovato subito l’Inter. A volte dopo o prima l’impegno di Champions abbiamo mollato un po’ contro le squadre con meno blasone. E’ questo il prossimo salto di qualità che dobbiamo fare».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.