La centesima vittoria in serie A proverà a conquistarla martedì contro la Juve, davanti ai sessantamila del San Paolo. Però Mazzarri non l’ha presa come una maledizione, perché sa che il pareggio sul campo dell’Atalanta, la più in forma del campionato, è pesante. E per questo ha esultato con grande foga. Si è creato un giallo, alcuni tifosi dell’Atalanta hanno detto di aver visto Mazzarri fare il gesto dell’ombrello, ma dalla società è arrivata una secca smentita:
«Una normale e legittima esultanza».
Per questo risultato il tecnico ha ricevuto i complimenti del suo prossimo avversario, Conte, in un duetto televisivo tra gli spogliatoi di Roma e quelli di Bergamo.
«Dobbiamo seguire il modello Napoli», ha detto l’ex capitano bianconero. È tornata la «zona Mazzarri»,
quella in cui si conquistano punti in extremis con sudore e sacrificio, non per caso.
«In questa stagione non ci era ancora capitato di fare gol nel finale, per fortuna non siamo stati condannati da un episodio. Io non parlo di questa partita soltanto in base al risultato, guardo anche al tipo di prestazione che è stata offerta dai ragazzi dopo il match contro il Manchester City. Poteva essere una partita pericolosa».
E lo è stata, almeno fino al recupero.
«Avremmo dovuto fare di più nel primo tempo, dovevamo essere più incisivi. Ci sono state occasioni con Zuniga. Poi nella ripresa vi sono state alcune leggerezze che abbiamo rischiato di pagare a un prezzo carissimo. Per fortuna, alla fine siamo stati premiati».
Il forte spirito del Napoli è emerso proprio quando sembrava tutto finito.
«Cavani è stato bravo, però vorrei sottolineare la complessiva sua prova: si è dato molto da fare per la squadra».
A proposito di attaccanti, il tecnico ha annunciato in tv l’intenzione di chiedere scusa a Pandev, sostituito dopo un quarto d’ora della ripresa.
«L’ha presa un po’ così ma aveva ragione, avrebbe potuto restare in campo almeno altri dieci minuti anche perché era in crescita. Ho fatto troppo presto il cambio e l’ho detto al ragazzo. Mi dava fastidio vedere Lavezzi in panchina».
Il Pocho si è seduto non per caso al fianco del tecnico per un’ora. Era affaticato dopo la prova contro il City e soprattutto non doveva correre il rischio di un cartellino giallo che gli avrebbe impedito di affrontare tra due giorni la Juve al San Paolo.
«Se non ci fosse stata la Champions, avremmo potuto trovarci con cinque o sei punti in più in classifica, tuttavia una manifestazione così prestigiosa era giusto non solo farla, ma anche affrontarla nel migliore modo possibile. Sono contento così. Ma la Juve, che è distante 9 punti da noi, non fa le coppe. Lo scudetto? Ne hanno parlato gli altri, non io»,
ha sottolineato Mazzarri.
Non c’è un attimo di respiro, ovviamente. Rientrata in nottata a Napoli, la squadra è attesa stamane a Castelvolturno per il primo allenamento in vista della partissima contro i bianconeri. Distanti in classifica, eppure non temuti dagli azzurri: il gol in extremis del Matador è adrenalina pura.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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