Il tecnico del Napoli:
“Ho le idee chiare su cosa dire al presidente quando mi chiamerà. Gli farò presente le mie valutazioni come ho sempre fatto». Così Walter Mazzarri, a proposito del suo incontro con De Laurentiis. Ieri, ricevendo il premio «Enzo Bearzot», ha commentato: «Vale una carriera». Poi ha aggiunto: «Quando De Laurentiis mi chiamerà per fissare l’incontro sarò ben felice di andarci… Ho un contratto fino al 2013 e voglio rispettarlo, poi bisogna tenere in conto anche la volontà della società». Sulla possibile partenza di Lavezzi, Mazzarri ha detto: «Il mio compito è di far rendere i ragazzi al massimo, poi ci sono scelte della società e del giocatore, davanti a cui mi fermo». «Sono sereno, ho le idee chiare su cosa dire al presidente quando mi chiamerà. Gli farò presente le mie valutazioni come ho sempre fatto. C’è grande sinergia con il direttore sportivo Bigon e il team manager Santoro e mi auguro che le cose continuino così. Per fare bene occorre grande sintonia tra tutte le componenti», così Walter Mazzarri che ha ricevuto ieri a Castel dell’Ovo il premio Bearzot e lo ha evoluto in beneficenza all’Airc.
Il tecnico chiederà una squadra competitiva per vincere e acquisti di prima fascia, tre top player più Pandev. Dopo tre anni di crescita esponenziale con gli ottavi di Champions e la vittoria della coppa Italia Mazzarri sa bene che per riproporsi ai vertici occorrono innesti di grandi qualità. Strategia tecnica che andrà confrontata con quella societaria del presidente De Laurentiis, proiettato su un discorso di competitività a lungo termine e che tiene d’occhio i conti e fissa un tetto d’ingaggi. Si dovrà trovare un punto d’incontro e potrà essere fondamentale la mediazione del diesse Bigon, uomo società, riconfermato da De Laurentiis per 4 anni ma nello stesso tempo legato da un rapporto speciale con il tecnico.
L’incontro tra De Laurentiis e Mazzarri è previsto per la prossima settimana e non è certo che sia programmato per martedì alla Filmauro a Roma. «Quando il presidente mi chiamerà per fissare l’incontro sarò ben felice di andarci. Ho un contratto fino al 2013 e voglio rispettarlo, poi bisogna tenere in conto anche la volontà della società», ha ribadito l’allenatore. Mazzarri andrà avanti anche in presenza di un programma tecnico che non riterrebbe idoneo per primeggiare ai vertici. Però in questo caso chiederà che vanga fatta chiarezza all’esterno dal patron sui reali obiettivi per la stagione. Cioè non si dimetterebbe e difficilmente De Laurentiis lo licenzierebbe, c’è in ballo un contratto di due milioni e mezzo di euro. Da escludere la possibilità di rinnovo, ora Mazzarri preferisce andare avanti di anno in anno. Il presidente invece punta a rapporti più lunghi per avere una continuità tecnica ma è chiaro che si sta guardando in giro nel caso dovesse rompere con Mazzarri. Suggestiva l’idea Villas Boas, il tecnico portoghese che ha fatto sapere attraverso il suo procuratore di essere interessato a una società che abbia idee, una struttura solida e lotti per vincere.
Tre anni magici a Napoli, la vittoria della Coppa Italia. «Abbiamo fatto un percorso importante, che ha concluso un triennio di soddisfazioni che lascia anche al Napoli un patrimonio di giocatori che rimarrà nel tempo». Sulla possibile partenza di Lavezzi: «Il mio compito è di far rendere i ragazzi al massimo, poi ci sono aspetti che non competono all’allenatore. Da un punto di vista umano posso dire che i giocatori sono come figli per me, ho un rapporto molto forte e quindi mi dispiace, le sue lacrime a Roma mi hanno emozionato. Ma poi ci sono scelte della società e del giocatore». Mattinata di applausi ed elogi tra i quali quello di Petrucci che lo ha definito un tecnico dal Dna vincente. «Per me è un onore essere accostato a Bearzot. Noi tutti, allenatori e giocatori, abbiamo una grossa responsabilità e con i nostri comportamenti dobbiamo essere da esempio per i giovani. Ma lo devono essere anche i calciatori quando vengono sostituiti, tutte le società dovrebbero mettersi d’accordo per stabilire una sanzione quando si manca di rispetto a un allenatore».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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