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Mazzarri: “Guai a sottovalutare il Genoa, sarà un match insidioso”

Per il tecnico azzurro la gara di questa sera è un'esame importante e va affrontato al massimo della concentrazione

Vietato vietare: e mentre nella testa s’attorciglia una serie di cattivi pensieri, dal fondo dell’anima, prepotente, emerge la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità sui sogni di Napoli, sul progetto del Napoli: «Il Genoa è squadra seria e la sfida è pericolosa; però è anche vero che, dovessimo batterlo e poi riuscire a fare il colpo anche a San Siro, allora sì…».
Vietato sfumare in quel macrocosmo rossonero che è un tripudio di successi («Vedo che il secondo posto è ambitissimo dal Milan, lo danno quasi per scontato»), vietato ripiombare nelle nebbie di quindici giorni fa («Non dobbiamo sbagliare, né concedere errori: hanno uomini importanti e quel Portanova ci ha già fatto gol con il Bologna»), vietato distrarsi persino a palla ferma, in un mezzogiorno e mezzo (teoricamente) di fuoco, in cui l’unica concessione sarà alla pastasciutta, lasciando perdere (?) un anticipo che sa di Champions: «Non guardo la gara, a quell’ora mangerò».

VOGLIA DI… – Meno otto: e saranno, chiaramente, otto finalissime, una scarica di stress da prestazione da governare dalla panchina di un Mazzarri (strategicamente) pronto a qualsiasi mini-rivoluzione e però aggrappato ai propri titolarissimi (forse con Armero al posto di Zuniga) ai suoi sistemi e alle proprie istruzioni della vigilia, gonfia di cautela: «Questa sfida con il Genoa è una trappola: del pericolo diffidato non mi curo, gioca chi sta meglio. Behrami sta bene, Campagnaro pure. Non è il momento di far calcoli, affrontiamo un gruppo che ha Borriello e Immobile, Bertolacci e Kucka. Occhio ai calci piazzati, occhi a chiunque, occhio a noi stessi».
I FAVORITI – L’ora X s’avvicina, ma prim’ancora del Milan ci sarà il Genoa, con le sue esigenze e la disperazione di chi deve provarle tutte, ma proprie tutte, per tirarsi fuori dai guai: stadio San Paolo, le 20,45, è un’altra notte da favola e in quelle tenebre da affrontare a petto in fuori, Mazzarri sceglie di intrufolarsi con un profilo alto e anche un po’ «provocatorio», una sottile schermaglia dialettica utile per alimentare l’attenzione. «Il Genoa è solido, gioca bene, ma so che non sbaglieremo. Ballardini dice che Cavani centrale l’ha inventato lui? E vabbè: ma qui da noi ha cominciato a segnare così tanto. E poi, un’altra cosa: in questa corsa alla Champions, chi ha due punti di vantaggio siamo noi. Dunque, se le vincessimo tutte non ci prenderebbero».
CARO PRESIDENTE – Il futuro è adesso, in questo bimestre in cui il Napoli si giocherà il tutto per tutto, la gloria della Champions e un bel pacco di milioni di euro: ma in queste vigilie del Terzo Millennio, spunta (sempre) nitido l’eco dei cinguettii (anche quelli di De Laurentiis) che spingono ad allusioni divertite: «Per l’anno prossimo il presidente garantisce un Napoli giovane, forte e tosto? A me non interessa che sia forte, giovane o vecchio non è un problema. E quanto a Twitter, io lo abolirei». La notte è lunga…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.


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