Vietato vietare: e mentre nella testa s’attorciglia una serie di cattivi pensieri, dal fondo dell’anima, prepotente, emerge la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità sui sogni di Napoli, sul progetto del Napoli: «Il Genoa è squadra seria e la sfida è pericolosa; però è anche vero che, dovessimo batterlo e poi riuscire a fare il colpo anche a San Siro, allora sì…».
Vietato sfumare in quel macrocosmo rossonero che è un tripudio di successi («Vedo che il secondo posto è ambitissimo dal Milan, lo danno quasi per scontato»), vietato ripiombare nelle nebbie di quindici giorni fa («Non dobbiamo sbagliare, né concedere errori: hanno uomini importanti e quel Portanova ci ha già fatto gol con il Bologna»), vietato distrarsi persino a palla ferma, in un mezzogiorno e mezzo (teoricamente) di fuoco, in cui l’unica concessione sarà alla pastasciutta, lasciando perdere (?) un anticipo che sa di Champions: «Non guardo la gara, a quell’ora mangerò».
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