Palermo-Juventus sarebbe stata una partita qualsiasi, ma da ieri è diventata «la partita»: quella del ritorno di Antonio Conte sulla panchina della Juventus allo scadere, anticipato, della squalifica per la vicenda calcioscommesse. Il collegio arbitrale del Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport, presso il Coni, ha deciso infatti di ridurre da dieci a neanche quattro mesi lo stop inflitto al tecnico bianconero dalla Commissione Disciplinare della Figc e confermata dalla Corte di Giustizia federale. Un maxi-sconto che permette all’ex tecnico del Siena di chiudere con un sollievo il processo sportivo, che era cominciato con il fallito tentativo di patteggiamento con la Procura Figc, fissato in tre mesi di squalifica e 200mila euro di ammenda.
Due mesi dopo la proposta respinta dai giudici di primo grado, perchè ritenuta «non congrua», oggi è stata scritta la parola fine ad un’estate di veleni e polemiche, di pentiti e perizie difensive. Conte risparmia 200mila euro, ma dovrà stare fermo un mese di più. E soprattutto, dovrà convivere con la squalifica per omessa denuncia nella combine di AlbinoLeffe-Siena del 29 maggio 2011. Una macchia indelebile che il collegio arbitrale presieduto da Massimo Zaccheo e composto da Guido Calvi (nominato dalla Juventus) ed Enrico De Giovanni (designato dalla Federcalcio), seppure accogliendo parzialmente il ricorso bianconero, non ha cancellato. Forse non abbastanza per un Conte che ha sempre respinto le accuse del pentito Filippo Carobbio, che lo ha tirato in ballo per le combine contro Novara (primo maggio 2011) e appunto AlbinoLeffe.
Con il suo tridente di avvocati – Antonio De Rensis, Luigi Chiappero e Michele Briamonte, sostituito in corsa dalla top player Giulia Bongiorno -; l’allenatore salentino ha cercato di difendersi in una vicenda da lui stesso definita «assurda e agghiacciante». Ad agosto, ha scelto anche di guardare in faccia i suoi giudici, nel processo d’appello svoltosi all’ex Ostello della Gioventù del Foro Italico. Una Corte che ha fatto cadere una delle due omesse denunce (Novara-Siena) confermando però i dieci mesi di squalifica con una motivazione dura: «la responsabilità di Conte poteva essere valutata, sia dalla Procura che dai giudici di prime cure, in modo da poter configurare una fattispecie diversa e più grave di incolpazione». Tradotto: l’illecito sportivo, punito con almeno tre anni di stop.
Gli arbitri del Tnas hanno ridimensionato tale giudizio, ma quell’ombra ormai indelebile dell’omessa denuncia rimane. «Dobbiamo attendere le motivazioni (previste per il 15 novembre, ndr): è chiaro che per ora posso esprimere solo moderata soddisfazione perchè è stata ribadita la responsabilità di Conte e avallata l’ipotesi inizialè, ha dichiarato il legale della Figc, Luigi Medugno, ai microfoni di Radio Sportiva.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro