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Mauro Suma: “Alla Juve gli scarti del Napoli?”

Quando ci sono, soprattutto se mirate e reiterate, le dichiarazioni ufficiali di un Club bisogna prenderne atto. Fanno testo e sono la foto della situazione del momento, una istantanea che vale. Soprattutto se e quando si parla di mercato. Quindi se il Milan dice che arrivera’ una mezz’ala sinistra punto e basta e’ una posizione ufficiale che va acquisita e messa agli atti. In questo momento, in base alla situazione del mercato e alla tendenza generale, e’ cosi’ ed e’ una posizione vera e non tattica. Ma il mercato del calcio e’ un po’ come una nave crociera, va, attracca, riparte. Il vento cambia di continuo. Gli sviluppi di mercato del mese di luglio o a maggior ragione di agosto non sono minimamente prevedibili quando non siamo nemmeno a meta’ giugno. E’ per questo motivo che tra una dichiarazione ufficiale e l’altra hanno diritto di cittadinanza anche le sensazioni, per quello che possono valere. E le sensazioni dicono che alla resa dei conti, quando le lancette del 31 Agosto segneranno la mezzanotte potranno essere due i rinforzi rossoneri nel settore centrocampistitrequartisti. Quali, chi, non e’ questo il punto. Il giochino nato a Milan Channel, in un clima di relax e simpatia con Massimiliano Allegri, e’ nato e finito in trasmissione. Al di la’ della fama e della notorieta’ degli eventuali due rinforzi, magari uno da crescere e uno gia’ pronto, siamo sempre nel campo delle sensazioni, e’ abbastanza chiaro il profilo. Il gioco di Mister Allegri e’ mirato ad essere molto organizzato e compatto nella fase difensiva, assolutamente teso a non concedere punti di riferimento e a cambiare continuamente il passo nella fase offensiva. Insomma, disponibilita’ nei confronti del gruppo e gamba. Ci vogliono queste caratteristiche per entrare nell’orbita rossonera nel mercato dell’estate 2011 prima e nel cuore della prossima, importantissima, stagione in seguito.

Se davvero, alla resa dei conti, alla fine, al momento dei comunicati ufficiali, Inler sara’ un giocatore del Napoli e il buon Pazienza un giocatore della Juventus, qualche domanda sara’ lecito porsela. Nello scorso mercato, infatti, il Club partenopeo ha impostato tutta la sua estate con relativa campagna abbonamenti su Edinson Cavani. Un colpo mirato, voluto, tenuto segreto e piazzato al momento giusto per creare l’invevitabile ondata d’entusiasmo fra i tifosi. Poi, a fine estate, al momento anche di far quadrare qualche conto, lo stesso Napoli ha continuato a puntare su Cavani e ha dato via libera a Quagliarella per evitare qualsiasi equivoco nello spogliatoio e qualsiasi rischio di sovrapposizione. Fermo restando che poi l’attaccante campano ha fatto molto bene alla Juventus fino all’infortunio, non ha comunque raggiunto i picchi di rendimento di Cavani e ha dato ragione al Napoli che lo ha considerato sostanzialmente una seconda scelta rispetto all’uruguaiano. Il film rischia di essere replicato, proprio come i cinepanettoni di De Laurentiis durante le feste natalizie, con il cambio nella cabina di regia. Pazienza e’ un buonissimo giocatore, spesso e a torto sottovalutato anche in ottica Nazionale, ma se il suo futuro sara’ bianconero e quello di Inler azzurro rivedremo la stessa pellicola Cavani/Quagliarella. Una volta le parti sarebbero state esattamente opposte, agli antipodi, con la prima scelta alla Juventus e con tutto il rispetto la seconda al Napoli. Sono i tempi che corrono e i tifosi bianconeri si chiedono se stiano cambiando e c’e’ ancora modo di intervenire oppure se sono definitivamente e inesorabilmente cambiati.

Quando, due anni fa, Jose’ Mourinho ha infangato la professionalita’ di un gentiluomo come Carlo Ancelotti, vincitore di due Champions League con il vento in faccia, alla guida cioe’ di una squadra condannata per vocazione e dna a vincere il trofeo e nonb alla guida di due outsiders tutt’altro che abituate a conquistare la Coppa delle grandi orecchie, si e’ forse levata al cielo qualche voce di condanna da parte del Milan? Certo che no, al Milan in questo senso sono superiori, le scaramucce dialettiche fra allenatori le considerano per quel che sono e comunque pensano che debbano vedersela fra loro. Quando e’ capitato a Massimiliano Allegri di considerare a volte patetico Mourinho, e chi puo’ dargli torto pensando e ripensando all’oltraggio all’Unicef e ad altre scarsissime dimostrazioni di fair play, ecco che il presidente del Tribunale del calcio, Massimo Moratti, e’ subito sceso in campo bollando la frase come vergognosa. Pensava, il presidente, come al solito, di fare giurisprudenza. Purtroppo e’ semplicemente caduto in basso, svestendosi dei panni del presidente e indossando quelli del terzo anello, senza riuscire a guardare la vicenda dall’alto del suo ruolo e del suo rango. E senza guardare al suo attuale allenatore che, nell’ultimo campionato, non e’ riuscito ad aggiungere i suoi punti a quelli della squadra. La squadra nerazzurra e’ molto forte e ha fatto una bella rimonta, vincendo molte gare nel girone d’andata. Ma le squadre da sole non vincono. Ci sono alcuni momenti e alcuni snodi in cui tocca all’allenatore portare i suoi mattoni, i suoi punti. Invece di baruffare fra Mourinho e Allegri, rifletta il presidente sul messaggio che da settimane, gli inviano sottilmente, dall’altra parte di Milano. Quando dal Milan dicono, ripetono e ribadisono che la partita della svolta dell’ultimo scudetto e’ stato il derby di ritorno, forse intendono proprio quello…E’ stata decisiva la partita in cui era determinante la capacita’ dell’allenatore di prepararla…

La Redazione

A.S.

Fonte: TMW

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