Maurizio de Giovanni per “Il Mattino”:
“Non ci si sorprenda quindi se un velo di malinconia offusca la felicità del supporter azzurro, la notte in cui la squadra rintuzza un Milan fortunato vincitore sul Toro. Purtroppo per lui, il tifoso vive soprattutto in prospettiva. Il futuro è sempre appena più importante del presente, la vittoria prossima ventura è quella più bella, la più rilevante. Non ci si sorprenda quindi se un velo di malinconia offusca la felicità del supporter azzurro, la notte in cui la squadra rintuzza un Milan fortunato.precone e la Fiorentina merita e non raccoglie contro la Roma. Perché l’Uomo dai 101 gol, la Chioma al Vento che spazza in difesa, imposta a centrocampo e conclude in rete, il Centravanti dai mille baci alla telecamera probabilmente, anche se non certamente, non vestirà la maglia color del mare la prossima stagione. Una spina nel cuore, una ferita sanguinante per tutti quelli che senza voce e con gli occhi stellanti tornano a casa da Fuorigrotta, l’anima piena dell’ennesimo capolavoro del puntero uruguagio.
Il tifoso non si appassiona al gossip: poco gli importa il nome della fanciulla che riscalda le ore di riposo del Matador, sia essa di Montevideo o di San Marco Evangelista. Poco interessa all’amante del Napoli se e quanto costerebbe all’Uomo il divorzio, e in quale albergo risieda la signora Soledad nella sua forse ultima visita partenopea. Interessa al tifoso che il centravanti del Napoli rimanga il più prolifico azzurro in rapporto alle presenze di tutti i tempi; che ai due gol dello straordinario Di Natale risponda addirittura con una tripletta, e che si affacci nei primi posti europei tra i cannonieri; soprattutto interessa al tifoso che il Napoli, guidato da questo fantastico purosangue straripante, acceda prima possibile a questo benedetto secondo posto, per programmare la stagione senza lo spauracchio dei preliminari.
E di nuovo il ragionamento porta alla malinconia del tifoso. La prossima stagione. Mentre la notte di Fuorigrotta ha finalmente il profumo dell’estate, il tifoso si chiede preoccupato chi ci sarà al centro dell’attacco, l’anno prossimo. Perché, si dice il tifoso, i soldi sono belli, soprattutto se sono tanti, ma non ci puoi mettere una valigia coi soldi, in mezzo al campo; e che un giocatore così, in campo, migliora anche gli altri e fa diventare campione chi magari non lo è. E si augura, il tifoso, che il Presidente almeno non faccia sconti, e metta chiodi e cocci di bottiglia sulle mura del fortino che innalzerà attorno al Matador, nella speranza che qualcosa si inceppi e che l’Uomo dai 101 gol si rassegni a un’altra stagione azzurra. Che magari l’Uomo dai 101 gol segua l’insegnamento della madre, che gli ha detto che mai nessuno lo potrà amare come a queste latitudini, e che ci ripensi, che a Madrid, a Parigi, a Monaco o a Manchester, diventando uno dei tanti, magari perderà lo smalto del condottiero. Perché lo sappia, il Matador: come si vince qui, non si vince da nessun’altra parte. E che possa credere ancora che qualche primato da battere c’è ancora, tutto per lui. E per noi, naturalmente”.
La Redazione
P.S.
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