Maurizio De Giovanni per “Il Mattino”
“Certo, siamo solo alla quinta giornata. Gli avversari sono stati diversi, le circostanze e gli arbitri pure, e a parte qualche vuoto di memoria a Catania stiamo dando il meglio di noi stessi. Ma il fatto certo è che oggi, all’indomani di uno scontro diretto che poteva oggettivamente dare indicazioni diverse, il Napoli è al primo posto in classifica. Il fatto certo è questo; ma i giornali, le tv satellitari e terrestri, i commentatori da studio e da bar e tutti i siti internet danno della cosa un’unica interpretazione: il Napoli è l’anti-Juve. L’avversario, l’antagonista designato, il primo cane della muta in corsa dietro la lepre zebrata. Non sappiamo come andrà a finire, la strada è ancora lunghissima e lo scontro diretto è solo tra due giornate, ma questa designazione mediatica può già imporre qualche riflessione interessante. Il Napoli è l’anti-Juve, è vero; lo è non solo sul rettangolo di gioco o in classifica. Lo è per quello che rappresenta e anche per quello che potrà rappresentare. E lo è ora più di quanto lo sia stato in passato, perfino quando diede a noi appassionati la dolce abitudine di vederlo vincere un po’ dovunque, nell’era gloriosa di un certo Numero Dieci.
Un recente sondaggio ha visto in crescita esponenziale i simpatizzanti azzurri, divenuti tanti da insidiare le consolidate posizioni dei tifosi nerazzurri, rossoneri e perfino bianconeri. Nel meridione dello stivale, anche fuori da questa nostra strana e meravigliosa città, sono sempre di più quelli che si riconoscono con piacere nei colori di questa squadra. Il dato va letto in modo coordinato con una notizia alla quale è stato dato rilievo sui quotidiani sportivi: il Napoli è l’unica squadra di serie A già in piena regola con la normativa della Fifa in materia dei bilanci, mentre la Juventus occupa una delle ultime posizioni, con un elevato passivo e spese superiori ai ricavi. Si può quindi dire che la squadra azzurra è l’anti-Juve anche sotto l’aspetto gestionale: monte stipendi inferiore al fatturato, valorizzazione del patrimonio tecnico, nessuna necessità di ricapitalizzazioni, contro altissimi ingaggi erogati anche a calciatori habitué della tribuna, costanti e multimilionari interventi della proprietà, cessioni sottocosto di campioni acquistati a prezzi elevatissimi. Ciò non ostante, due squadre così diversamente gestite occupano, per ora, la stessa posizione in classifica, e molti tifosi «trasmigrano» dai ricchi ai poveri (si fa per dire, naturalmente).
Ed è quest’ultimo dato, quello dei tifosi in aumento, a fornire le considerazioni più interessanti. Tifare per una squadra significa anche provare simpatia per la città che essa rappresenta? Forse no, nella maggior parte dei casi; ma Napoli, l’unica delle quattro metropoli italiane rappresentata da una sola compagine, probabilmente fa eccezione. Forse, e dico forse, dietro l’ondata di sorrisi che accompagna gli azzurri c’è anche un nuovo modo di guardare la città dall’esterno.
La Napoli dei due scudetti era una città tardodemocristiana, decadente e in preda a tutte le problematiche che ne hanno accompagnato la storia, e purtroppo al rinascimento che seguì non fece da contrappunto una squadra capace di convogliare ammirazione. Gli azzurri di oggi, compagine giovane, sbarazzina e vincente, sono un esempio di imprenditoria avanzata e consapevole, compatibile con la crisi e attenta a tutti gli aspetti economici; e rappresentano una città che vuole proporre di sé una nuova immagine, esibendo le tante bellezze e combattendo le tante brutture. La Napoli proposta da Cavani e compagni, per intenderci, è quella della Davis sul lungomare e della Coppa America; non basta e non serve a dimenticare i morti di Scampia e le faide di Forcella, ma vivaddio esiste e vuole esistere a modo suo. E molti italiani, soprattutto del sud, cominciano a voler riconoscersi in essa. E noi, per questa cosa, facciamo un gran tifo.”
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro