Inchiesta calcioscommesse: i calciatori della Lazio Stefano Mauri e Cristian Brocchi ascoltati per ore in Procura federale: le gare della Lazio con Genoa e Lecce nella lista nera della giustizia sportiva. Trema la serie A: la classifica è a rischio di penalizzazioni. Il Napoli guarda con attenzione agli sviluppi dell’indagine: può sperare di scalare posizioni nella rincorsa alla zona Champions. Poco più di tre ore per spiegare la propria posizione alla procura federale della Figc e uscire dichiarandosi sereno: «Laudizione è durata molto perché mi hanno fatto tante domande. Ai tifosi della Lazio dico di stare tranquilli». La giornata di Stefano Mauri inizia presto. Alle 9,27 è già dentro gli uffici di via Po dove per una decina di minuti scarsi non incrocia Carlo Gervasoni – testimone chiave nella nuova inchiesta legata al calcioscommesse – che lo chiama in causa per due gare: Lazio-Genoa e Lecce-Lazio. Ben 10 ore di interrogatorio per l’ex giocatore della Cremonese Gervasoni che ha confermato tutte le accuse su calciatori e partite, già nei verbali di Cremona.
L’interrogatorio di Mauri viene effettuato da un uomo di assoluta fiducia di Palazzi, il vice procuratore Ricciardi. Al centrocampista laziale vengono chieste delucidazioni riguardo l’amicizia con Zamperini, del perché lo avesse incontrato prima di Lazio-Genoa a Formello, se conoscesse qualcuno del gruppo degli «zingari» e della foto che lo ritrae con Ilievski. Da quanto è trapelato, Mauri non ha negato di aver posato per la foto, ma ha anche detto di non ricordare il fatto specifico, né di conoscere la persona in questione. Sul fatto che avesse incontrato Zamperini nel pre-gara del match incriminato, ha confermato l’accaduto precisando come fosse una routine che l’amico il giorno prima delle partite andasse a Formello per prendere i biglietti omaggio. Sulle accuse di Gervasoni, invece, ha replicato di non capire il perché il difensore lo abbia tirato dentro questa storia. Decisa la posizione del legale Melandri: «Il clima è stato tranquillo, confidiamo nell’archiviazione». In serata Mauri ha scritto sul suo sito: «Sono tranquillo e sereno. Ho la massima fiducia negli organismi federali. Ringrazio i tifosi che mi sono vicino».
È stato poi il turno di Cristian Brocchi. Per lui, un pò a sorpresa, il colloquio con gli 007 di via Po si è protratto per oltre quattro ore, motivate dall’avvocato Manti con i «classici problemi tecnici» . Il calciatore ha spiegato di conoscere Zamperini per interposta persona, negando però di sapere chi fossero Ilievski e Gegic. All’uscita il centrocampista è apparso visibilmente contrariato: «I tifosi non devono dubitare di me. È meglio che non parli perché potrei dire cose sconvenienti». Intanto mentre ieri il responsabile dell’area tecnica del Siena, Perinetti, ha ribadito l’estraneità del club. La procura federale ha stilato il nuovo calendario delle audizioni. Si riparte martedì, giovedì comparirà anche il genoano Rossi.
Intanto all’ordine del giorno dell’assemblea di Lega del 20 aprile prossimo c’è la proposta di modificare la responsabilità oggettiva. Ma non c’è, da parte dei vertici sportivi, aria di revisioni in materia: il presidente del Coni Gianni Petrucci è stato chiaro di nuovo: «Io dico che un presidente normale, sereno, saggio di buon senso in questo momento in cui sta uscendo quello che sta uscendo, come può ancora pensare a togliere uno dei capisaldi dello sport non solo del calcio?. Come si può pensare che la Lega si riunisca e di nuovo parli non di etica ma di come alleggerire eventuali responsabilità. Sono cose assurde». In linea il presidente della Figc Giancarlo Abete: «Si tratta di un presidio del sistema sportivo internazionale ed è quindi destinato a rimanere». regole già scritte, e i deferimenti sono ormai alle porte.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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