FRANCIA-UCRAINA – Dentro o fuori: e stasera non ci sono appelli. Il mercato verrà poi, perché in questo momento Blaise Matuidi ha altro a cui pensare: il Brasile, il Mondiale, l’appuntamento che qualsiasi calciatore sogna, rischia di svanire e non c’è modo per distrarsi, per pensare ad altro. Si parte dal 2-0 dell’andata contro l’Ucraina, da una nottata che ha spalancato le porte dell’inferno: perché l’eliminazione sarebbe un colpo basso per la Francia intera, così distante dalla belle epoque dei “blues” di Zidane. Si gioca Francia-Ucraina, il ritorno dello spareggio, novanta minuti per sperare, tenendo ovviamente distante qualsiasi altra argomentazione, mercato compreso.
DAL 2010… – L’interesse verso Matuidi ha radici lontane, perché il Napoli ha cominciato ad interessarsi al centrocampista francese di origini angolane sin dal 2010. Erano le stagioni del Saint Etienne (centotrentadue presenze nel campionato francese), quelle dell’esplosione di questo mediano tutto muscoli, all’epoca appena ventitrenne, che dopo essersi messo in mostra nel Troyes stava spopolando. La prima missione di Bigon in Francia risale dunque a tre anni fa e Matuidi è stato seriamente vicino al Napoli, prima di essere ammaliato dal Paris Saint Germain, dove è arrivato nell’estate del 2011 e dove è stato poi raggiunto da una schiera di fenomeni, Ibrahimovic in testa.
MICHELI LO CONOSCE BENE – Dopo aver provveduto a far la scrematura dei centrocampisti, il Napoli è partito all’offensiva per avere notizie sempre più fresche su Matuidi: l’area scouting ha provveduto a compilare le relazioni, i video sul centrocampisti si sprecano a Castelvolturno, ma poi sono iniziate le missioni. Le prime segrete, le ultime svelate: a vedere Paris Saint Germain di Champion League, dello scorso 5 novembre, c’era infatti Maurizio Micheli, il cosiddetto ministro per gli Esteri della società partenopea. Un passo ufficioso, ovviamente, però una conferma ufficioso, ovviamente, però una conferma ufficiale sulle intenzioni di Benitez e di Bigon: Matuidi è uno dei pretendenti al ruolo di quarto centrocampista.
11 GOL CON IL PSG – Il ruolino di marcia è rassicurante, una bella garanzia di efficienza: Blaise Matuidi ha già messo assieme, nella sua carriera, trecentoquarantacinque partite ufficiali, ha partecipato sia alla Champions (13 presenze) che all’Europa League (tredici), è ormai diventato un punto di forza della nazionale francese (diciotto) e da quando è arrivato al Psg ha anche scoperto di avere una discreta mira, tant’è vero che s’è messo a segnare. Matuidi aveva infatti segnato, in oltre duecento gare tra Troyes e Saint Etienne, soltanto sette gol; da quando è nella Capitale, undici gol in poco più di cento partite. Non la media di Hamsik, inarrivabile, ma neanche dettagli per chi in realtà è un mediano.
Fonte: Corriere dello Sport.
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