La Donbass Arena era il vanto e l’orgoglio dello Shakhtar. È dal 2014 che la squadra che più ha dominato in Ucraina negli ultimi decenni non vi gioca più. È in esilio, dopo che i bombardamenti dell’estate di 3 anni lo hanno danneggiato. Da quel momento il pallone è rotolato seguendo la direzione dei venti della crisi tra Ucraina e Russia e quindi lontano da Donetsk. La squadra è lontana da tempo, prima viveva a Kiev poi a Leopoli e infine qui a Charkiv. Dopo aver raggiunto l’accordo con il governo locale per la gestione dello stadio del Metalist che, inutile dirlo, è fallito. Perché il calcio ai tempi della guerra è anche mollare tutto e andarsene via. Qui, negli anni d’oro, scelsero persino Collina come designatore degli arbitri. Stasera, in ogni caso, saranno in almeno 35mila spettatori. Gli ultimi cinquemila tagliandi saranno messi in vendita questa mattina ed è probabile che alla fine possa arrivare il sold out. Anche Douglas Costa ha giocato qui prima di andare via, forse a causa delle tensioni politiche. Molti dei brasiliani all’inizio hanno anche provato a non presentarsi, due estati fa. Ma il club li obbligò a tener fede ai contratti.
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