Il rapporto tra la Juventus e Rocco Dominello accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso nasce, stando ad alcune intercettazioni agli atti dell’inchiesta della magistratura di Torino, a seguito delle richieste dell’allora tecnico Antonio Conte di “gestire la curva”. Lo riporta l’edizione odierna de “Il Mattino” insieme a parte di tali intercettazioni, relative ad una telefonata dell’agosto 2016 tra Andrea Agnelli e il suo avvocato Chiappero.
Agnelli: “E poi, ribadisco che lui (Dominello) si accompagnava a Germani, e Germani era pappa e ciccia con Conte.”
Chiappero: “Mmm, mmm.”
Agnelli: “La pressione che metteva Conte la conosci anche tu, a chiunque stesse vicino a Conte noi gli davamo un po’ più retta.”
Chiappero: “Certo…”
Agnelli: “Quindi se Germani sta vicino a Conte, Dominello sta vicino a Germani. Noi diamo più retta a questo. Perché noi ci abbiamo voglia? No, perché poi la curva fa casino. Non siete capaci di gestire un cazzo, cioè non devo spiegare a te come ragiona Antonio.”
Agli atti dell’inchiesta figura anche un’intercettazione tra Dominello a D’Angelo, responsabile della sicurezza Juve, a cui riferisce di scambi di sms con Antonio Conte.
Dominello: “Ieri messaggiavo con Conte, poi ti faccio vedere i messaggi che mi ha scritto e che gli ho scritto. Mi dispiace, non voglio che vada via.”
D’Angelo: “Neanche io, neanche io, ma nessuno.”
Dominello: “Lui mi ha scritto che…Le solite cose, che lui è da solo e l’unico che lo difende è Andrea.”
Fonte: Il Mattino
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