Uno stato di calma. Almeno in apparenza. Ma l’allarme resta alto, nei Paesi Bassi. Un indizio: la polizia ha chiesto agli interpreti italiani di restare a disposizione in queste ore, nel caso di fermi o altro. C’è preoccupazione per la giornata di oggi. Ma fino a ieri sera la situazione è rimasta sotto controllo. La stragrande maggioranza dei napoletani arriverà a Rotterdam stamattina. Chi è già sbarcato in Olanda, è rimasto ad Amsterdam, 80 chilometri più a nord. Infatti all’aeroporto di Schipol i controlli sono iniziati già da 24 ore: i 1100 tifosi azzurri arriveranno in giornata un po’ scaglionati: una buona parte intorno all’ora di pranzo, quasi tutti in stazione, per poi venire dirottata nella fan zone dell’Oude Haven, il porto vecchio. La maggioranza invece arriverà nel pomeriggio sempre dalla capitale a bordo di un treno speciale.
A spaventare, dicono da queste parti, è soprattutto, il post partita. Perché almeno 500 tifosi del Napoli passeranno la notte a Rotterdam, per poi ripartire domani. Anche di questo si è discusso nel vertice Uefa del tardo pomeriggio, al quale erano presenti anche alcuni uomini della Digos arrivati da Napoli. Non è una città blindata, Rotterdam. Almeno non lo era ieri. Certo difficile capire nello strano gioco delle alleanza ultrà, se c’è o meno un patto tra le due tifoserie: d’altronde, entrambe sono rivali della Roma ma questo non fa abbassare la guardia alla polizia olandese. Allo stadio saranno almeno 500 poliziotti e la zona sarà presidiata in tutte le vie di accesso. Davvero pochi i tifosi napoletani in giro per Lijnbaan, il principale distretto commerciale della città che ha un primato: è stata la prima isola pedonale d’Europa.
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