Alla giostra del gol è mancato solo lui: il capitano. E dire che la tavola apparecchiata al San Paolo era di quelle perfette. Sei gol, due rigori, quaranta tifosi arrivati per lui dalla Slovacchia e, come se non bastasse, uno stadio intero che ha invocato il suo nome: al 20′ ed al 45′ del secondo tempo, in occasione dei due rigori concessi al Napoli. Hamsik, che non è ancora andato a segno nelle 15 partite (8 amichevoli e 7 gare ufficiali) giocate dal Napoli in questo avvio di stagione, ha bisogno come il pane di tornare al gol. Gliene mancano soltanto due per raggiungere Diego Armando Maradona: il capocannoniere all time della storia azzurra a quota 115.
Con un Benevento naufragato sotto i colpi di un Napoli di categoria superiore l’unico che non ha sorriso appieno è stato proprio il capitano che ha trovato un Belec super al 24′ per mettere in angolo un suo colpo di testa e al 46′, quando il portiere si è allungato mettendo in angolo un tiro a giro dello slovacco. Novanta minuti e tanti applausi anche da Sarri: «È apparso in netto miglioramento. Volevo tirasse il rigore. Sul secondo ho chiamato Marek, ma mi sono sbagliato io, pensavo fosse a un gol da Maradona, ma è a tre per superarlo, due per raggiungerlo. Giusto sfamare Mertens che è un animale affamato, questo gli dà più benzina». E Mertens, dal canto suo ha l’obiettivo di «raggiungere Dybala». Marek lo ha capito e ha fatto un passo indietro. Per raggiungere e superare Maradona c’è sempre tempo ma solo con gol conquistati e mai regalati.
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