Il solito, piccolo, neo in difesa. Per fortuna questa volta senza gravi conseguenze. Se non ci fossero stati il gol di Romagnoli e l’incertezza di Reina (il sinistro rasoterra del milanista per quanto bello e potente è stato comunque scagliato da quasi trenta metri), la fase difensiva sarebbe stata perfetta. Perché ieri è qui che il Napoli ha vinto la partita, concedendo a gente come Kalinic, Suso e Andrè Silva le briciole, cioè niente. Nove reti incassate finora in campionato, peccato per quella beccata dal Milan perché non sta né in cielo né in terra, metà bella e metà casuale, per giunta in pieno recupero. Resta comunque negli occhi la prestazione brillante del pacchetto arretrato, impreziosita da due elementi che hanno fatto la differenza.
Si deve replicare, adesso. Martedì ancora al San Paolo ma per la Champions, partita da dentro o fuori contro lo Shakhtar, ci vorrà il miglior Reina contro l’attacco brasiliano della formazione ucraina, un Hysaj magari più intraprendente e poi molto dipenderà proprio da Rui, se cioè l’allenatore intenderà ripresentarlo in campo dall’inizio. Il duo Albiol-Koulibaly, garanzia assoluta in campionato, è atteso alla riconferma in Europa, lì la qualità degli avversari sale maledettamente. Lo ha detto pure Jorginho: «Siamo stati quasi perfetti in difesa, contro il Milan l’unico errore è stato quello di allungarci troppo nel secondo tempo. Martedì non dovrà accadere».
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