Ancora Damato. Ancora un rigore netto non concesso al Napoli, quello per fallo di Dell’Orco su Mertens. Azione chiave della partita, errore sullo 0-0 e che avrebbe potuto indirizzare nel primo tempo la partita in ben altra direzione. L’arbitro invece sorvola e non riscontra gli estremi di un fallo ai danni del belga a quel punto lanciato tutto solo verso Consigli. La seconda giornata nera in questo campionato dell’arbitro di Barletta nei confronti del Napoli. Il precedente al Ferraris contro il Genoa, quinta giornata di andata. Nel primo tempo sugli sviluppi di un corner un tocco con la mano evidentissimo di Ocampos giudicato involontario da Damato: il controllo è plateale, irregolarità proprio in avvio di partita che anche in quel caso avrebbe indirizzato la sfida in maniera diversa. Altro penalty molto dubbio non concesso nella ripresa, quello per trattenuta di Orban su Milik: il polacco vola giù in area ma il direttore di gara pugliese lascia proseguire.
Il primo torto arbitrale gli azzurri l’hanno subito nella prima giornata di campionato, nella partita di esordio a Pescara finita 2-2. In quel caso fu l’addizionale Rocchi di Firenze ad indurre l’arbitro Giacomelli in errore facendogli cancellare il rigore già concesso per l’entrata di Zuparic su Zielinski per la segnalazione di un precedente fallo di Albiol sul portiere abruzzese Bizzarri che in realtà non c’è.
Azzurri penalizzati in campionato anche nella trasferta di Firenze, quella natalizia del 3-3 con il pareggio all’ultimo respiro su rigore di Gabbiadini. L’arbitro Tagliavento di Terni non tirò fuori il cartellino rosso per Kalinic, già ammonito, per la simulazione in area in occasione del rigore non concesso per la sua plateale caduta in area di rigore sul finire del primo tempo: episodio anche quello che avrebbe potuto cambiare poi lo sviluppo del match nella ripresa.
La beffa maggiore per il Napoli quest’anno è stata quella della semifinale di andata di coppa Italia allo Juventus Stadium contro i bianconeri di Allegri: doppio errore in meno di un minuto dell’arbitro Valeri di Roma che di fatto condannò gli azzurri alla sconfitta. Il direttore di gara prima non fischiò un fallo da rigore al Napoli per il contatto tra Pjanic e Albiol in area di rigore e poi nel successivo contropiede bianconero ne assegnò invece uno alla Juve per un contatto molto dubbio di Reina con Cuadrado. Due episodi chiave con la sfida sul 2-1 quindi ancora apertissima: da un possibile 2-2 si passò al 3-1 per la Juve. E il Napoli poi nonostante il successo per 3-2 nella gara di ritorno al San Paolo fu eliminato.
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