La personalità invocata da Sarri nel vero e proprio esame di laurea contro i campioni di Europa e del mondo del Real Madrid si è vista solo a sprazzi e l’hanno esibita in pieno soltanto due azzurri, Diawara e Insigne. Il guineano è stato l’unico a reggere il confronto a centrocampo con Modric, Casemiro e Kroos, i tre giganti del Real Madrid. Il talento di Frattamaggiore ha avuto il coraggio di osare da oltre trenta metri e di trovare un gol straordinario, di quelli che per sempre resteranno impressi nella sua carriera e nella storia del Napoli. Rispetto al solito non ha funzionato bene la circolazione del pallone, gli azzurri hanno avuto difficoltà ad azionare il palleggio dalla difesa e nella propria metà campo subendo la grande aggressività del Real Madrid. Il Napoli il pressing più che sfruttarlo lo ha subito a tutto campo dai campioni di Zidane e gli azzurri hanno avuto difficoltà nell’impostazione della manovra. Pochi ma decisivi gli errori difensivi: Benzema sulla prima rete del Real ha sfruttato il mancato intervento di testa di Albiol, sulla seconda Ronaldo ha messo a sedere con le sue finte Koulibaly regalando un pallone d’oro a Kroos, e sulla terza Casemiro si è inventato un tiro al volo formidabile sfruttando un rinvio troppo corto di Albiol. Coppia centrale, quindi, non impeccabile e soprattutto grande sofferenza di Hysaj da terzino destro perché a differenza del solito Callejon lo ha aiutato molto meno in copertura perché è stato puntualmente superato da Marcelo. Meno pungenti rispetto al solito anche gli attaccanti, solo Insigne è stato all’altezza del grande palcoscenico del Bernabeu. Decisamente al di sotto dello standard abituale Callejon, fuori partita e mai determinante con l’unica eccezione dell’assist per Mertens non sfruttato al meglio dal belga. Il centravanti del tridente leggero stavolta non ha punto ed è stato risucchiato dalla coppia centrale difensiva del Real. Al San Paolo nel match di ritorno dovrà cambiare innanzitutto l’atteggiamento: sarà il Napoli a dover aggredire il Real e non farlo giocare. E poi ci vorrà la partita perfetta di attaccanti e difensori. Alla base di tutto, ritmo e intensità.
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