Un calcio al viso di Cavani per chiudere subito il match. Poi in controllo e ripartire in contropiede. Un calcetto alla corazza di quelli che valgono poco ma se lo metti all’88’ significano gol e vittoria, meglio se targata Palacio. Inter-Napoli è anche un incontro di taekwondo tra due medaglie olimpiche: Mauro Sarmiento e Carlo Molfetta. Il primo cresciuto a pane e azzurro, il secondo che, complice il nonno materno, già all’età di 6 anni andava in giro per Mesagne con la sciarpetta interista. Due atleti che hanno reso onore all’Italia alle ultime Olimpiadi e non solo. Sarmiento con la vittoria del bronzo dopo l’argento di Pechino 2008. Molfetta con l’oro londinese conquistato all’ultimo secondo utile. «Sarà partita dura – attacca il ragazzo di Casoria – ma il Napoli ha tutte le possibilità per vincerla. Non mi è piaciuto l’atteggiamento contro il Psv. Anche se l’incontro aveva poca importanza dal punto di vista del risultato doveva essere affrontato con il piglio della finale mondiale come qualsiasi appuntamento sportivo. Solo Cavani, un autentico campione, aveva questo spirito. Mi fa piacere l’utilizzo dei giovani ma li vorrei vedere più spesso in campo».
Sarmiento vedrà il match da casa, «con il dolby surround». Da tempo si è trasferito a Mesagne con la sua Veronica Calabrese in attesa di una bambina, Sofia, che nascerà in gennaio. «Sarò sul divano e nulla e nessuno potrà disturbarmi». Veronica era al San Paolo anche quando il Napoli premiò Sarmiento e altri reduci da Londra prima del match contro la Fiorentina. «Fu una esperienza straordinaria pensare di essere al centro dell’attenzione laddove avevo vissuto il San Paolo solo in curva». Oltre alla maglia donatagli da Inler, Sarmiento ha avuto un’altra divisa in regalo, quella di Cavani. I due si conobbero in occasione della sfilata d’apertura delle Olimpiadi.
Altrettanto indimenticabile è stata la visita di Carlo Molfetta alla Pinetina. Maglia autografata consegnata da capitan Zanetti. «Per uno che ha l’Inter nel sangue non ci può essere esperienza più bella – racconta l’olimpionico di Londra – fui ricevuto con il massimo degli onori e ho conosciuto un luogo pieno di campioni tutti simbolo di umiltà». Ora la sfida. Domani sera ore 20.45 a San Siro. «Io sarò lì – afferma Molfetta – sono in partenza per Milano e vedrò la partita allo stadio. Spero che vada come il mio match alle Olimpiadi. Ho faticato tanto, poi ho messo il colpo decisivo negli ultimi istanti utili conquistando l’oro. Il Napoli è squadra pericolosa con grandi attaccanti. Dovremo fare attenzione e poi colpire. Il gol? Diciamo di Palacio così aiuta anche il mio fantacalcio». Ma Sarmiento non ci sta. «Macché Palacio. Segna Cavani e poi anche Hamsik e Insigne. Finisce 3-0 per noi». Ma il match virtuale non è solo sul tatami. Carlo Molfetta e il rugbista Martin Castrogiovanni se le stanno dando di santa ragione su twitter con l’ala schermistico-napoletana rappresentata da Diego Occhiuzzi e dall’arbitro internazionale Gaspare Lo Schiavo. Ai partenopei che fanno gli auguri per portare sfortuna, la squadra interista risponde: «Martin vi mantiene e io vi do i calci. Un bel gioco di squadra». Appuntamento per tutti e quattro domenica sera a San Siro. Il terzo tempo è una birra già pronta in un pub del centro.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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