«’O Surdato ’nnammurato» è da quasi 40 anni l’inno del Napoli anche se non è quello ufficiale: «Era una canzone triste dedicata a chi partiva per il fronte e non sapeva se sarebbe tornato vivo dalla Grande Guerra. Ma noi tifosi azzurri lo abbiamo trasformato in un inno alla gioia per una vittoria. Una specie di dichiarazione d’amore per la nostra squadra del cuore». Massimo Ranieri, il più amato, il più applaudito «one man show» dello spettacolo italiano non nasconde il suo amore per quel refrain «Oje vita, Oje vita mia» e per il Napoli: «Solo ora mi rendo conto che sono passati 25 anni dalla Coppa Italia di Maradona e dagli scudetti azzurri. Ma adesso possiamo aprire un nuovo ciclo».
Ormai il capolavoro di Califano e Cannio è la colonna sonora delle vittorie del Napoli.
«È bello che questa canzone accompagni i momenti belli che stiamo attraversando nel calcio. Noi napoletani siamo così: ci mettiamo il cuore anche nelle cose dove magari non serve».
È stato accantonato negli anni di delusione, ora i tifosi lo cantano molto spesso.
«Peccato non averlo cantato per la vittoria del campionato: questa squadra aveva i numeri giusti anche per vincere lo scudetto. Lo ha dimostrato facendo tre gol al Milan e tre alla Juve. Nessuno lo dimentichi».
Lavezzi forse andrà via. Le spiace?
«Un poco, ma c’è da capire. E comunque sa come si dice: sanno quello che lasciano ma non sanno quello che trovano».
Al suo posto, lo scugnizzo Insigne?
«Sarebbe bellissimo. È bravo, giovane, gioca molto bene. Certo i difensori della serie B non sono quelli della A. Ma il ragazzo può diventare un campione con il Napoli».
Da quanto tempo non canta «’O surdato ’nnammurato»?
«Da un bel po’, è in panchina da qualche anno ma non certo perché non ami questa canzone. Anzi. Ma pure Gargano qualche volta non gioca titolare. Presto, però, la canterò di nuovo».
Magari al San Paolo?
«Ci pensavo proprio sentendo il coro dell’Olimpico in tv e mi è venuta una gran voglia di farlo. Prima o poi canterò questa canzone al San Paolo. Come si fa con gli inni veri. In onore del Napoli e dei suoi tifosi».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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