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Massimo Filardi: “Il 4-2-3-1 voluto da Mazzarri è l’ideale per Lorenzinho”

È bello vedere che il Napoli camaleontico funziona a meraviglia. Quest’anno, ogni qualvolta che Mazzarri ha cambiato il modulo in corsa, c’è stata un’altra fluidità di manovra. Il 4-2-3-1 è l’atteggiamento ideale per Insigne. Schierando la difesa a quattro e alzando uno tra Maggio e Mesto si ha la possibilità di far aprire gli avversari e punirli così come è capitato contro il Genoa. Anziché avere uno come Dossena o Zuniga a  sinistra, inserisci l’attaccante di Frattamaggiore e il gioco è fatto. Anche perché Cavani ha la libertà di muoversi come vuole. Se si dovesse partire  anche dall’inizio con questo modulo, allora si potrebbe vedere  un  Napoli con i suoi uomini migliori in campo. Quando trovi squadre che si chiudono può essere un’ottima variante. È  l’evoluzione del 3-4-1-2. Non si perdono gli equilibri. Si gioca sulle fasce con giocatori di qualità. Al posto di Dossena c’è uno che è molto forte.  Sono abituato a giudicare i calciatori se sono forti o scarsi, non in base all’età o se arrivano dalla serie B. Per come vedo io il calcio Insigne merita un posto fisso, fa la differenza, si sa assumere le responsabilità. Verratti gioca titolare nel Psg in Champions e sinceramente non ho mai sentito ad Ancelotti dire che deve aspettare il suo turno. Se è bravo deve giocare e basta. Pandev ci ha abituato a dei cali nella sua carriera. Ha grandi picchi in alto e poi delle fasi dove deve respirare un attimo. È anche difficile mantenere standard elevati. È anche normale un calo, l’importante è che quando non ce l’ha fa il macedone, ce ne un altro che lo può sostituire. Non farei grossi drammi sul momento no di Pandev. Il pubblico di Napoli ha sempre avuto bisogno di identificarsi in un calciatore, oggi lo può fare in Cavani. Spero, quindi, che possa rimanere tanti anni. La clausola  rescissoria oggi è ridicola, lascia delle preoccupazioni. Già il fatto che uno la metta si perde serenità. Lui ha le caratteristiche caratteriali di prendersi questa responsabilità di condottiero come Maradona negli anni miei. Però si deve costruire un Napoli sempre più forte attorno a questo campione. Molti meriti dell’exploit dell’uruguaiano sono di Mazzarri. A Palermo non faceva la prima punta, non attaccava mai la profondità. Gli è stato ritagliato un  ruolo perfetto nel Napoli. Non dà punti di riferimento ma è sempre presente in area. Si nasconde e poi esce all’improvviso. Ha i movimenti della prima punta. È devastante perché un attimo prima calcia nella porta avversaria, un secondo dopo te lo ritrovi a fare addirittura lo stopper. Difficilmente te lo spieghi un  attaccante del genere.  La Juve riesce sempre a stare ai vertici perché da due anni a questa parte non  sbaglia i rinforzi. Anche nel mercato estivo ha preso i calciatori  che servivano. Oggi ci sono venti ventidue titolari, alla lunga il fatto che puoi contare su elementi tutti all’altezza della situazione ti fa la differenza. Se la rosa non è da top perdi punti per strada. Speravamo che la Champions le potesse togliere energie in campionato ma così non è. Penso che l’obiettivo del Napoli è quello di doversi rinforzare sempre nelle  finestre di mercato. Deve avere anche la capacità di capire quali sono gli uomini da Napoli e quali no. Purtroppo non è capitato spesso. Negli undici è competitivissimo, ma nella rosa no.

Fonte: Il Roma

La Redazione

M.V.

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