Daniele Massaro ha vinto il titolo mondiale dell’82, ma allora da giocatore-spettatore: entrò in zona di collisione con Bearzot, finì in tribuna. Sacchi lo ripescò a Usa 1994 e anche grazie ai suoi gol l’Italia conquistò la finale. Adesso è uno degli uomini-immagine del Milan ed è a bordo di Msc Fantasia per la «Crociera rossonera» nel mare della Grecia. Per le sue reti pesanti che contribuirono a quattro scudetti del Milan, Berlusconi lo ribattezzò «l’uomo della provvidenza». «Il mio segreto? Quello di trovarsi al posto giusto, al momento giusto. E poi la serenità».
Un po’ le qualità di Cavani?
«Davvero difficile trovare al mondo un attaccante più completo di lui: ogni volta che lo vedo in azione mi colpisce la sua voglia di fare sempre gol. Ha una grinta da vero leader: sia che giochi contro la Juventus o contro una squadra di serie B, Cavani non tira mai dietro la gamba. Un vero peccato se dovesse andar via dal Napoli».
Però, pare proprio che il suo ciclo sia concluso.
«Se il Napoli dovesse perderlo, io non ne farei assolutamente un dramma: quello che conta è la solidità del progetto societario. E il club azzurro mi sembra che oramai possa essere collocato tra i migliori d’Europa senza ombra di dubbio».
I tifosi sognano lo scudetto. Senza Cavani cambia qualcosa?
«A mio avviso, no. La sua partenza non significa che automaticamente la squadra perderà di competitività. Anzi, con l’arrivo di Benitez il Napoli va sicuramente incluso tra le squadre che la prossima stagione insidieranno la Juventus nella lotta per il titolo».
I top player in Italia continuiamo a perderli, però?
«È così da un po’ di tempo. Il Milan per riportare Balotelli in serie A ha dovuto fare degli enormi sacrifici: purtroppo è una questione di fiscalità. Finché ci sarò questa differenza con l’Inghilterra e la Spagna sarà complicato riuscire ad offrire le stesse cifre che offrono le altre società».
Tra i top class c’è Benitez?
«Ha una mentalità internazionale che male non farà al nostro Paese. Avrà voglia di riscattarsi dopo l’esperienza all’Inter dove non è che sia stato trattato benissimo. Penso poi che Napoli sia la piazza giusta per esaltarlo e per motivarlo. È uno che non sceglie le squadre a caso, anche perché di proposte ne avrà avute tantissime visto il suo curriculum: se ha detto di sì a De Laurentiis, vuol dire che il presidente del Napoli ha in mente davvero un grande Napoli».
Fino adesso, però, il mercato pare solo nelle mani della Juventus?
«Hanno fatto prima degli altri a costruirsi lo stadio e ora ne stanno traendo i benefici».
Ha aperto un ciclo, come voi del Milan all’inizio degli anni 90?
«Il finale dello scorso campionato ha detto che il Milan non è inferiore ai bianconeri sia per gioco che per risultati. Lo stesso Napoli non avesse avuto quella pausa a metà stagione, avrebbe conteso alla Juve lo scudetto fino all’ultima giornata. Insomma, al di là dei punti in classifica, non credo che ci sia una dittatura in corso».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
L.D.M.
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