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Mascherano: “Il Napoli? Me gustaria… Con Benitez mi sento sempre”. Astori vicinissimo

Il sogno di un paio di notti di mezz’estate s’infrange su una montagna di euro (milioni di milioni) che trascinano Luiz Gustavo verso il Wolfsburg e spingono il Napoli a ridisegnare le strategie, a dirottare altrove le proprie attenzioni: il mercato è una variabile impazzita, vive d’istanti, di slanci improvvisi e di ritorni di fiamma e però anche di segnali, di messaggi subliminali o anche di interpretazioni (talvolta libere). E’ la notte di Ferragosto, è il post-partita di Italia-Argentina e quel signore che parla a microfoni aperti e sinceramente spiffera le sue amicizie è Javier Mascherano (29 appena compiuti), mica uno qualsiasi. E dice: «Benitez è un grande allenatore e con lui mi sento molto, molto spesso. A lui devo tanto, è stato importante nel corso della mia carriera. Il Napoli? L’Italia? Me gustaria, ma ora sono del Barcellona…». Due più due non sempre fa quattro e certo non è il caso di ignorare alcune note non proprio a margine: Mascherano ha un contratto sontuoso (intorno ai cinque milioni), gioca nella squadra più affascinante del mondo, dove peraltro è un leader.
Luiz Gustavo è stata l’ipotesi accarezzata e svanita dinnanzi a quella massa uniforme di danaro (ventidue milioni di euro per acquistarlo ed altri otto annui sino al 2018): però adesso ci si è messo l’interessato a sbilanciarsi (un po’) e dunque….

PRIMA SCELTA – Val la pena anche di ricordare che: Mascherano fu il primo calciatore indicato da Benitez all’Inter; che il tempo passa e la stima non è mai cambiata e Mascherano sarebbe anche il cosiddetto top player (un altro ancora) per dare una ulteriore pennellata alle proprie ambizioni. Però siamo ai margini della fantasia, delle suggestioni: che poi al mercato possono trasformarsi in realtà all’improvviso, chi può dire il contrario?, perché le parole restano ( «me gustaria…con Benitez mi sento spesso, molto spesso…» ). E quelle le ha pronunciate Mascherano, a telecamera accesa, a microfono spalancato. Resta ancora una mezza estate di mercato (una quindicina di giorni) per poter sognare ad occhi aperti….

RIECCO ASTORI – Eppure tornano: e riemergono dalla cappa d’afa, dal labirinto del mercato che tutto crea e quasi niente distrugge. Perché pensarci è bene e ripensarci è giusto, talvolta inevitabile. Il mercato è ondivago, all’alba lascia spuntare un’idea ed al tramonto la fa inabissare nel nulla: ma Davide Astori (27 a gennaio) non s’è mai defilato seriamente e mentre il Napoli ha già una sua forma, la sua stazza imperiosa ricompare all’orizzonte e trasforma (ancora) il corazziere del Cagliari nel personaggio di un’estate da attraversare proiettandosi nei tormentoni. Ci sono summit che vanno in scena a ritmo continuo, perché Benitez e Bigon ormai vivono in simbiosi, si confrontano, si aggiornano, avvertono il vento che tira e poi agiscono: analizzata la strategia a tutto campo, accertate le esigenze più immediate, verificato l’organico e la sua stabilità in alcune zone, riecco Davide Astori con la sua imponenza e la sua fisicità, con quell’andatura che muove verso il quartetto di centrali da completare al fianco di Albiol, di Britos e di Cannavaro. E dunque, anche se Rami del Valencia rimane in corsa, si riapre una trattativa intorno alla quale s’è avuto modo di spendere un po’ di inchiostro: il Cagliari resta aggrappato al proprio desiderio, incassare quindici milioni di euro; e il Napoli – fatalmente – pensa ad uno sconto o magari ad inserire qualche calciatore, per abbassare il cash. Astori, ancora lui: quello che nel gennaio scorso era stato richiesto assieme a Nainggolan (quindici milioni per provare ad ottenere entrambi a prezzo però ritenuto d’affezione); quello che poi era stato inseguito due settimane fa con uno scambio di sms presidenziali rimasti lì sulle divagazioni. Il mercato dalla A all’infinito va avanti: almeno sino al 2 settembre…

Fonte: Corriere dello Sport.

La Redazione.

D.G.

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