Quella contro il Borussia Dortmund è per il Marsiglia una partita aritmeticamente inutile, ma importante dal punto di vista morale. Dopo i cocci lasciati in questi ultimi mesi da Elie Baup, esonerato sabato, ora è il momento di ripartire e un risultato utile potrebbe far piacere non solo ai tifosi francesi, ma anche a quelli del Napoli, impegnati nell’impresa casalinga contro l’Arsenal con un occhio molto interessato all’esito del match del Velodrome. Quello che l’ambiente marsigliese rimprovera alla squadra – e che ha sottolineato anche il suo presidente Labrune all’indomani della sconfitta contro il Nantes – e di non aver onorato né la maglia, né il loro status di giocatori professionisti.
TRAGHETTATORE – A guidare la squadra sino alla fine dell’anno è stato chiamato José Anigo (già direttore sportivo), uno che il club lo conosce bene sotto tutti i punti di vista e che non è nuovo a questi cambi di ruolo temporanei, visto che già in due occasioni (una nella stagione 2001-02 e poi di nuovo nel 2004) si è trovato sulla panchina della squadra per tentare di salvarne le sorti a breve giro. Il primo, e delicatissimo, scoglio è quello che lo vedrà stasera protagonista contro il Borussia Dortmund: anche se tecnicamente fuori dalla competizione, la squadra francese è chiamata ad una prova d’orgoglio, visto che il presidente Labrune ha fatto intendere che non attenderà ulteriori scuse. «Abbiamo perso il 50% delle partite che abbiamo giocato finora, finendo per banalizzare il senso della sconfitta, un modo di ragionare che non può far parte di una squadra di livello come il Marsiglia. Dobbiamo cercare di ritrovare la strada da qui a Natale con José».
DIFFICOLTA’ – Di certo per Anigo non si tratta di un compito facile, ma il nuovo allenatore conosce meriti e demeriti della squadra, ma soprattutto l’ambiente che respira oramai da anni: «Se avessi avuto la possibilità di scegliere come ricominciare la mia carriera da allenatore, magari avrei evitato di trovarmi subito di fronte a sfide come quella con il Dortmund, il Lione, il Tolosa e il Bordeaux, soprattutto perché saremo privi di giocatori importanti. Ma il club è sempre stato presente nei momenti difficili della mia vita (il figlio 30enne è morto in una sparatoria lo scorso settembre, n.d.r.) ed è normale che io risponda presente in un momento tanto delicato. Non faccio proiezioni: giochiamoci questi quattro incontri e poi ne riparleremo». Il direttore sportivo, oggi anche allenatore, ha ammesso di avere già una sua tattica da proporre contro il Dortmund, anche se all’appello mancheranno André Ayew, Valbuena (per infortunio), Romao e N’koulou (squalificati). L’idea è comunque quella di evitare la vergogna di essere la prima squadra francese a terminare la fase a gironi di Champions senza aver raccolto neanche un punto e tentare di mostrare un minimo d’orgoglio.
Fonte: Corriere dello Sport
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