A Marsiglia il Napoli domina, va 2-0, controlla, poi chiude di misura e con qualche brivido. Serviva un ritorno al recente passato, che annullasse il segmento partito dall’Arsenal e finito con la Roma, le uniche due sconfitte stagionali. Il gioco sembra di nuovo quello dei bei tempi iniziali del Napoli di Benitez, la squadra che proprio in Champions aveva battuto il Dortmund.
LA PARTITA – Già nel primo quarto d’ora al Vélodrome di Marsiglia si è visto ciò che era mancato al Napoli nella trasferta capitolina in campionato: trame veloci, movimento efficace senza palla, passaggi verticali e precisi, nonostante il disturbo costante del maestrale. Se a Roma Benitez e alcuni critici avevano notato spunti positivi, era da attribuire soprattutto al carattere e alla pressione agonistica mostrati nell’arrembaggio del secondo tempo, durato però solo venti minuti e privo della qualità e della profondità nei passaggi, ingredienti necessari a penetrare la corposa difesa romanista. Il Marsiglia invece ha opposto una retroguardia di tutt’altro tipo: una linea arretrata molto alta, votata alla trappola del fuorigioco. La tattica per un po’ ha funzionato, vanificando le pur spumeggianti azioni offensive degli ospiti e neutralizzandone il predominio nel gioco, nell’iniziativa e nel possesso. Ha funzionato anche grazie agli interventi puntuali di N’Koulou, in estate entrato nelle mire della dirigenza azzurra. Ma la difesa alta, si sa, è un grosso rischio: appena Benitez ha mischiato due carte, ovvero invertito Mertens con Callejón, l’ex del Madrid ha bucato la difesa dei francesi, grazie a un pregevole assist di Higuaín.
I SINGOLI – A proposito di Higuaín: se a Marsiglia è andata meglio che a Roma è di certo per differenze in mentalità e approccio, ma evidentemente anche grazie agli interpreti. Si direbbe: con l’argentino dall’inizio il Napoli vince. Eppure, Higuaín è sembrato ancora troppo preoccupato di non rischiare i muscoli, ha fallito qualche ghiotta occasione, e poi si è rifatto facendo segnare Callejón. Ma se c’è un giocatore che a Roma non è sceso in campo e a Marsiglia ha fatto la differenza, quello è Mertens: disciplinato, rapido, efficace. Il belga ha saltato l’uomo e fornito passaggi, ha tirato in porta e dato continuamente profondità alla manovra. L’assist per il 2-0 di Duván è un tocco artistico. E che dire di Zapata: finalmente un gol, e che gol. Meritava un’iniezione di fiducia, ed è stato persino decisivo. Altre note positive: la crescita di Inler prosegue, mentre la sicurezza di Albiol è contagiosa, tanto che Fernandez sembra giovarne a pieno e potersi esprimere al meglio. Sospiro di sollievo anche per il campionato, dopo le perdite di Britos (infortunio) e Cannavaro (squalifica). Meno bene gli esterni di difesa, con Armero troppo impreciso e Maggio spesso perdente nei confronti tecnici e atletici.
LA SQUADRA – La difesa alta del Marsiglia è stata una condanna per i padroni di casa, anche per un’altra ragione tattica: ha compresso il Napoli che, tuttavia, controllava il match e insisteva nell’azione offensiva; di conseguenza la compressione ha reso la squadra azzurra molto compatta e corta, permettendole così di trovare trame semplici e veloci, e anche profonde grazie agli inserimenti di Mertens e di un ritrovato Callejón. Favorito da un avversario a lungo inconsistente, il Napoli sembrava la squadra di casa, per iniziativa e ardore. Si è mosso bene tra le linee, grazie al dinamismo del trio dietro la punta, Hamsik compreso. Il vantaggio è stato meritato ed anzi, sembrava di rivedere l’assedio romano, con venti minuti di pressione senza trovare la via della rete, e con Higuaín che imitava Pandev e sbagliava sotto porta. Ma le mosse tattiche di Benitez hanno funzionato e dopo l’1-0 la sua squadra ha tenuto sotto controllo la partita. Pare evidente che il Napoli riesca ad esprimersi meglio quando è in vantaggio, piuttosto che sullo 0-0: per questo, quando può, Benitez sembra chiedere ai suoi il massimo sforzo nei minuti iniziali per sbloccare subito il risultato. Pur non tanto presto, ci è riuscito ed è andato tutto bene: il patos dei minuti finali è frutto di un gol improvviso di Andé Ayew, capace di sfruttare un difettuccio del Napoli, quello di concedere il tiro da fuori. Ma il Marsiglia non meritava il pari, e la partita è finita giustamente con la vittoria corsara del clan azzurro. Adesso occorre bissare in casa per credere realmente agli ottavi di finale.
A cura di Lorenzo Licciardi
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