Dopo la sconfitta ad opera del Milan è il momento di reagire. «Il discorso scudetto è molto aperto, ma abbiamo l’obbligo di crederci e di cercare di vincere perché è nella storia della Juventus». Beppe Marotta scuote la Juve. «L’anno scorso abbiamo condotto il campionato con grande caparbietà, da lì è iniziata una scia positiva e ancora oggi siamo in cima» dice il dg bianconero, che poi ammette «ci sono avversari agguerriti e squadre ben attrezzate di cui non possiamo non riconoscere il valore. Il Napoli è secondo in classifica e ha una squadra che dobbiamo considerare molto ben attrezzata, costruita nel tempo con investimenti mirati e con un allenatore che è lì da qualche anno, quindi deve avere un ruolo protagonista. Il Napoli ha il diritto di essere considerata una pretendente al titolo», dice Marotta.
Intanto è ufficiale la multa inflitta a Fabio Quagliarella che ha protestato con Angelo Alessio dopo il cambio. Marotta minimizza: «Di nervosismo assolutamente non si può parlare, non è successo nulla fra Marchisio e Bonucci, fantasie pure. A Quagliarella è stata inflitta una multa dopo un colloquio molto sereno con lui. Siamo molto rigidi su queste cose e non tolleriamo certi comportamenti anche solo estetici. Non ci sono stati insulti all’allenatore». Capitolo Champions: dopo la vittoria contro il Chelsea, la qualificazione è ad un passo per la Juve. Basterà un pareggio contro lo Shakhtar per passare il turno: «La Champions è sicuramente una competizione importante. C’è voglia di passare il turno».
E poi la vicenda Conte. «Conte – rileva Marotta – ha sofferto tantissimo in questi mesi, è stato coinvolto in una vicenda a cui è estraneo ed ha pagato per colpe non sue. La giustizia sportiva deve essere riformata». Il riferimento è al calcioscommesse. «Vicenda di profonda amarezza» ha proseguito Marotta, commentando così le parole di Almir Gegic, lo ”zingaro”, una delle figure chiave dell’inchiesta della procura di Cremona, costituitosi lunedì a Milano Malpensa. Gegic alla Gazzetta dello Sport ha rivelato come una tv gli avesse offerto 5.000 euro per un’intervista in cui parlare di Conte. Il ds bianconero, senza mai citare Carobbio per nome, ha aggiunto: «Ha pagato con una condanna un procedimento dove la difesa non ha avuto un ruolo principale, ma si è dovuta sottomettere alle dichiarazioni di un presunto pentito».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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