Per Giancarlo Marocchi, ora commentatore per Sky, siamo quasi alla resa dei conti: «Non voglio dire che tra due giorni in palio ci sia già lo scudetto, ma solo che sarà fino alla fine un duello esclusivo tra Juventus e Napoli. Inter, Milan e Lazio devono lottare solo per il terzo posto».
Per chi è più importante la sfida della Juventus Stadium?
«Per il Napoli: può giocare per due risultati utili su tre ma corre il rischio serio in caso di sconfitta di farsi prendere dallo sconforto come è già avvenuto in Supercoppa. Credo che a livello psicologico per gli azzurri sia una gara praticamente fondamentale».
Sono le due squadre più forti d’Italia adesso?
«Lo sono già da qualche tempo. Sia sotto il profilo dell’organico che sotto l’aspetto fisico: le due organizzazioni di gioco non hanno rivali in serie A».
Merito dei due allenatori?
«Ovvio. Sono bravi, hanno tante idee e sono abili a creare dei gruppi di giocatori che li seguono con enorme devozione».
Lei per chi tifa tra i due?
«Per nessuno. Però di Walter ho bei ricordi: l’ho conosciuto quando tornai a Bologna e lui era lì come vice di Ulivieri. A Casteldebole mi sono spesso intrattenuto con lui a parlare ed ho avuto l’impressione immediata di un tecnico con tutte le caratteristiche per fare carriera. I suoi risultati non mi hanno mai stupito».
Chi è la favorita per il titolo?
«Non è una banalità, ma il fatto di avere il tricolore sul petto dà un piccolo vantaggio: la Juve poi ha nel suo dna i numeri vincenti, ha la mentalità delle squadre leader. Ma il Napoli degli ultimi tempi non ha nulla di invidiare ai bianconeri: con Mazzarri, gli azzurri hanno acquisito la consapevolezza di essere una grande squadra».
Mettiamo a confronto i reparti: cominciamo dalla difesa?
«È un gioco complicatissimo, questo: non sono squadre così facilmente confrontabili. Preferisco individualmente i tre difensori della Juventus ma come reparto, sotto il profilo dei meccanismi, quello del Napoli non è inferiore».
Centrocampo.
«È la zona chiave della sfida: se la Juve riesce a non far ripartire Maggio e Zuniga, a mettere un freno alla velocità dei due può aver qualche chance di vittoria».
E in attacco?
«Avere lì davanti Cavani è un vantaggio unico. Conte potrebbe dire di avere la stessa fortuna solo se ognuno dei suoi attaccanti gli garantisse 7 o 8 gol a stagione».
Ma la Juve è così imbattibile?
«È forte. Ma se c’è una squadra in Italia che può interrompere la striscia da record quella è il Napoli».
Perché?
«Conte soffre le ripartenze, perché i suoi difensori hanno una linea molto alta. E il gioco di Mazzarri si esalta nel contropiede: in pochi lo sanno fare bene come la squadra azzurra».
La Juve sentirà la mancanza di Conte in panchina?
«Ormai è solo una questione di settimane e poi tornerà: fosse stata davvero di un anno la squalifica, qualcosa avrebbe tolto».
Un suo Juventus-Napoli?
«Non ho una partita in particolare, ma un avversario speciale: Maradona. Il più forte di tutti, il rivale più leale che abbia mai incontrato. Stargli dietro era impossibile, lui lo sapeva e ci perdonava qualsiasi cosa».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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